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MONDO

Celebrazioni Natalizie

"Effetto Francesco" a Betlemme, più permessi per i cristiani di Gaza. A Roma attesa per la Messa

"Un numero di permessi in aumento rispetto al passato", spiegano fonti vaticane, che si potrebbe spiegare "con un effetto Papa Francesco". E a Roma sarà proprio il Pontefice, diversamente dal passato, a portare l'immagine di Gesù bambino che sarà posta nel presepe

Papa Francesco
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Sono 700 i permessi che le autorità israeliane hanno rilasciato ai cristiani di Gaza perché possano recarsi a Betlemme in occasione delle feste di Natale. Oltre 25 mila quelli, invece, concessi ai cristiani di tutta la Cisgiordania. A fornire le cifre è mons. William Shomali, vescovo ausiliare di Gerusalemme e vicario patriarcale per la Palestina. "Un numero di permessi in aumento rispetto al passato", spiega il vescovo, che si potrebbe spiegare "con un effetto Papa Francesco, dopo la sua visita di quest'anno. Anche se nessuno lo dice. Speriamo che tutti coloro in possesso del permesso possano muoversi liberamente e che non ci siano problemi di spostamenti soprattutto ai check-point. Moltissimi nostri cristiani non vedono da anni familiari e parenti a causa del Muro israeliano". Sarebbero, invece, 200 i palestinesi che potranno partire direttamente dall'aeroporto di Tel Aviv invece che da quello di Amman. Betlemme, dunque, si appresta a diventare per le prossime due settimane la capitale della Cristianità.
 
A Roma è invece attesa per la Messa di Natale, celebrata come sempre dal Pontefice, anche se quest’anno Papa Francesco introdurrà una piccola novità nella liturgia, sarà infatti lui stesso a portare personalmente tra le braccia l'immagine di Gesù bambino che sarà posta nel presepe.
 
Roma
Un’altra novità attende la messa della Notte di Natale che stasera alle 21.30 Papa Francesco presiederà nella basilica vaticana, una novità all'insegna della musica classica, e in particolare di Wolfgang Amadeus Mozart, autore amato anche dal suo predecessore Benedetto XVI. Sarà infatti eseguito, al momento del Credo, l'"Et incarnatus est" della Messa in Do minore K427 di Mozart.
 
Il brano - che si inserisce tra i canti liturgici gregoriani previsti nella celebrazione - sarà eseguito dall'Orchestra Sinfonica di Pittsburgh guidata dal direttore austriaco Manfred Honeck. Solista sarà Chen Reiss, soprano di origini israeliane. Mozart compose la Messa in Do minore tra il 1781 e il 1782 a Vienna, come voto per la guarigione della futura sposa Constanze, che si era ammalata. L'opera è rimasta incompiuta. Lo stesso papa Francesco ha detto che l'"Et incarnatus" "è insuperabile, ti porta a Dio".
 
A partire dalle 20.30, inoltre, in preparazione della messa di papa Francesco, verrà eseguito nella basilica vaticana il "Concerto per archi fatto per la Notte di Natale" di Arcangelo Corelli (1653-1713). Della processione liturgica di ingresso faranno poi parte dieci bambini in abiti tradizionali, con mazzi di fiori che vengono deposti presso l'immagine di Gesù Bambino davanti all'altare centrale. Sono bambini di diverse parti del mondo, scelti da Paesi toccati dai viaggi recenti e prossimi del Pontefice: Italia, Europa, Corea, Filippine.
 
Nella liturgia natalizia presieduta dal Papa entra quest'anno anche il tema della famiglia, argomento del Sinodo e della Giornata Mondiale delle Famiglie del settembre prossimo a Filadelfia: all'Offertorio, a presentare le offerte per l'Eucaristia, saranno infatti due famiglie con bambini: i coniugi Massimiliano e Gelsomina Liberatore, con le piccole Camilla e Greta, e i coniugi Cristiano e Anna Vicovaro, con i piccoli Matteo e Annalisa.
 
Al termine della celebrazione, dopo la benedizione, la processione - accompagnata sempre dai dieci bambini dei diversi continenti con i mazzi di fiori – Papa Francesco si recherà al presepio che si trova in basilica, nella Cappella della Presentazione.

 
Betlemme
"La città è piena di luci e sono davvero tanti i pellegrini in arrivo qui - aggiunge mons. Shomali - tuttavia se la loro presenza è per l'economia della città e di tanti nostri fedeli una vera boccata di ossigeno, questo non deve farci dimenticare la gravità della situazione in cui versa la città che è tappezzata da grandi poster che recitano: 'Tutto ciò che vogliamo è giustizia'".
 
Sul fronte celebrazioni il clou è rappresentato dalla messa tenuta dal patriarca latino Fouad Twal intorno ad ora di pranzo, e dal suo arrivo nella cittadina della Natività da Gerusalemme. Twal ha infatti raggiunto Betlemme a bordo di un auto. Due ore e mezza per percorrere solo dieci chilometri. Lungo la strada i poliziotti israeliani hanno disposto tutti i semafori al verde. Giunto al monastero di sant'Elia, che segna l'inizio della città di Betlemme, le autorità civili e religiose di Betlemme hanno quindi accompagnato il patriarca, secondo l'antico percorso dei patriarchi. Questa strada, ora Highway 60, attraversa il Paese biblico da Nord a Sud ed è stata percorsa dai patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe. Seguendo il tragitto il corteo è poi giunto fino alla tomba di Rachele. Da qui il corteo si è diretto alla volta della basilica della Natività dove il patriarca ha aperto la porta dell'Umiltà per poi celebrare i Vespri prima dell'Ufficio della Nativita'. Al termine il patriarca si è ritirato in attesa della tradizionale messa di mezzanotte celebrata al cospetto delle massime cariche palestinesi e dei rappresentanti del corpo diplomatico accreditato e di tantissimi fedeli e pellegrini.
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