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MONDO

Egitto: condannati tre giornalisti di Al Jazeera accusati di sostenere i fratelli musulmani

Sette anni di carcere. E' la sentenza emessa oggi da un tribunale egiziano contro i tre reporters dell'emittente del Qatar. Altri sei condannati in contumacia.

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Dopo oltre 160 giorni di detenzione nelle carceri egiziane, tre giornalisti dell’emittente araba del Qatar, Al Jazeera, sono stati condannati a sette anni di carcere. L’accusa è di aver sostenuto le attività dei Fratelli Musulmani, un’organizzazione che il governo del generale Abdel Fattah al Sissi ha definito come terrorista. 

I tre giornalisti condannati sono Peter Greste, reporter australiano, capo dell’ufficio di corrispondenza di Al Jazeera al Cairo, il giornalista egiziano-canadese Mohamed Fahmy e Baher Mohamed. Quest’ultimo è stato condannato ad altri tre anni aggiuntivi di carcere per detenzione illegale di armi. L’accusa, per dimostrare la colpevolezza dei tre, avrebbe prodotto delle prove non credibili tra cui, secondo Al Jazeera, “un filmato prodotto dalla BBC e non da Al Jazeera, un servizio prodotto quando nessuno dei tre giornalisti si trovava in Egitto, il video di una cantante pop australiana, Gotye, e una serie di lavori non collegati in alcun modo alle tematiche egiziane”.

La condanna sembra arrivare a conferma della morsa di repressione e controllo esercitata sui media dal governo di Al Sisi fin dal momento del suo arrivo al potere. Secondo il think tank americano Committee to Protect Journalists, negli undici mesi di governo dei militari, sarebbero 65 i giornalisti arrestati, in particolare tra coloro ritenuti sostenitori dei Fratelli Musulmani. Una caccia alle streghe che ha condotto le autorità egiziane a dei grossolani errori: dei venti giornalisti attualmente sotto accusa in diversi processi in Egitto, arrestati perchè dipendenti di Al Jazeera, l’emittente qatariota ha riconosciuto solo nove persone come suoi lavoratori.  

Oltre ai tre condannati oggi, altri sei sono stati condannati in contumacia: sono Alaa Bayoumi, Anas Abdel-Wahab Khalawi Hasan, Khaleel Aly Khaleel Bahnasy, Mohamed Fawzi, Dominic Kane e Sue Turton. Un altro giornalista di Al Jazeerra, Abdullah Al-Shami, detenuto dall’agosto scorso senza nessun capo d’accusa formale, è stato rilasciato pochi giorni fa a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute dopo uno sciopero prolungato della fame. Ma a destare preoccupazione sono anche le condizioni di salute di Mohamed Famy che a causa di un trauma subito in carcere, avrebbe infatti completamente perso l’uso del braccio del destro; non è chiaro se si tratti di una situazione reversibile o meno. Sono almeno sei inoltre, i giornalisti uccisi dalla presa di potere di Al Sisi.

I Fratelli Musulmani avevano vinto le elezioni presidenziali del 2012 ma le loro politiche avevano suscitato grande malcontento tra la popolazione, favorendo il colpo di stato e la presa del potere da parte dei militari, poi riconfermati da un’elezione prebliscitaria il 26 e 27 maggio scorsi. Dall'arrivo al potere di Al sisi, il network Al-Jazeera è stato bandito dall’Egitto, dove non può più operare se non in via clandestina. Al Jazeera ha negato qualsiasi accusa nei confronti dei suoi dipendenti. 
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