MONDO
Lotta contro l'epidemia
Ebola, l'Esercito italiano sperimenta un nuovo farmaco. I morti sono ormai quasi 5mila
L'annuncio del ministro della Difesa, Roberta Pinotti. Si tratta di un farmaco contro le emorragie al quale si lavora a Firenze. In Canada test al supercomputer. A Chieti è psicosi: rinviata la visita in una scuola di 10 acrobati provenienti dal Kenya
Milano
L’Esercito italiano sta sperimentando un nuovo farmaco contro il virus Ebola. L’annuncio è stato dato dal ministro della Difesa Roberta Pinotti, secondo la quale la sua produzione “potrebbe essere importantissima”. Intanto l’epidemia continua a mietere vittime in Africa occidentale: secondo l’ultimo l'ultimo aggiornamento dell'Organizzazione mondiale della sanità, i casi sono ormai diventati 13.200 e il totale dei morti è salito a 4960.
"No" al blocco delle frontiere dei paesi più colpiti
Il virus, avverte l'Oms, continua a imperversare nei tre paesi più colpiti, Guinea, Sierra Leone e Liberia, mentre non ci sono stati nuovi casi in Mali, Usa e Spagna, le nazioni ancora sotto osservazione per aver avuto dei pazienti sul proprio territorio. Tra il personale sanitario, invece, si registrano 549 casi e 311 morti. L'Oms ha anche reso note le conclusioni della riunione della Travel and Transport Task Force, una commissione di cui fanno parte esperti sanitari ma anche degli enti che regolano aviazione e trasporti civili, che ha ribadito il “no” al blocco delle frontiere nei paesi colpiti e ad altre restrizioni a viaggi e trasporto merci. Per la commissione, gli screening in atto sono sufficienti a garantire la sicurezza.
Allo studio a Firenze farmaco contro le emorragie
L'Oms invita comunque a non abbassare la guardia, mentre sul fronte della ricerca si fanno ulteriori passi avanti. Oltre ai vaccini in sperimentazione nel mondo, l'Istituto farmaceutico militare di Firenze "sta sperimentando un nuovo farmaco anti ebola, la cui produzione potrebbe essere importantissima", ha annunciato il ministro della Difesa Roberta Pinotti dall'assemblea dell'Associazione nazionale dei comuni italiani a Milano. "Si tratta del progetto di sperimentazione di un farmaco per fermare le emorragie - ha spiegato - Lo stiamo testando e l'ho proposto al ministro Lorenzin". Il ministero, ha aggiunto, "ha già proposto la sperimentazione" ad alcune organizzazioni non governative che operano nei Paesi a rischio.
Lorenzin: "Il virus non può avere forme epidemiche in Italia"
Dalla Calabria intanto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha ribadito che Ebola "non può avere forme epidemiche in Italia". Tuttavia, "qualora ci dovesse essere un operatore sotto controllo, quindi monitorato, che torna in Italia e che presenta i sintomi - ha precisato - verrebbe comunque immediatamente ricoverato all'Ospedale Spallanzani di Roma", centro di riferimento nazionale per Ebola.
In Canada test al supercomputer
Contro Ebola scendono in campo anche le intelligenze artificiali. In Canada alcuni ricercatori dell'Università di Toronto stanno utilizzando un supercomputer per simulare il comportamento di potenziali farmaci una volta “incontrato” il virus Ebola. In qualche settimana saranno milioni le molecole testate senza utilizzare strumentazioni di laboratorio o cavie.
Psicosi Ebola a Chieti
La psicosi Ebola è però ormai sempre più comune, anche in Italia. L'ultimo episodio è stato registrato a Chieti, dove la dirigente di un istituto comprensivo con 1200 alunni, per arginare le preoccupazioni di alcuni genitori, ha dovuto rinviare la visita, prevista a fine mese, di dieci giovani acrobati provenienti dal Kenya per "l'irrazionale e immotivato timore di un contagio".
"No" al blocco delle frontiere dei paesi più colpiti
Il virus, avverte l'Oms, continua a imperversare nei tre paesi più colpiti, Guinea, Sierra Leone e Liberia, mentre non ci sono stati nuovi casi in Mali, Usa e Spagna, le nazioni ancora sotto osservazione per aver avuto dei pazienti sul proprio territorio. Tra il personale sanitario, invece, si registrano 549 casi e 311 morti. L'Oms ha anche reso note le conclusioni della riunione della Travel and Transport Task Force, una commissione di cui fanno parte esperti sanitari ma anche degli enti che regolano aviazione e trasporti civili, che ha ribadito il “no” al blocco delle frontiere nei paesi colpiti e ad altre restrizioni a viaggi e trasporto merci. Per la commissione, gli screening in atto sono sufficienti a garantire la sicurezza.
Allo studio a Firenze farmaco contro le emorragie
L'Oms invita comunque a non abbassare la guardia, mentre sul fronte della ricerca si fanno ulteriori passi avanti. Oltre ai vaccini in sperimentazione nel mondo, l'Istituto farmaceutico militare di Firenze "sta sperimentando un nuovo farmaco anti ebola, la cui produzione potrebbe essere importantissima", ha annunciato il ministro della Difesa Roberta Pinotti dall'assemblea dell'Associazione nazionale dei comuni italiani a Milano. "Si tratta del progetto di sperimentazione di un farmaco per fermare le emorragie - ha spiegato - Lo stiamo testando e l'ho proposto al ministro Lorenzin". Il ministero, ha aggiunto, "ha già proposto la sperimentazione" ad alcune organizzazioni non governative che operano nei Paesi a rischio.
Lorenzin: "Il virus non può avere forme epidemiche in Italia"
Dalla Calabria intanto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha ribadito che Ebola "non può avere forme epidemiche in Italia". Tuttavia, "qualora ci dovesse essere un operatore sotto controllo, quindi monitorato, che torna in Italia e che presenta i sintomi - ha precisato - verrebbe comunque immediatamente ricoverato all'Ospedale Spallanzani di Roma", centro di riferimento nazionale per Ebola.
In Canada test al supercomputer
Contro Ebola scendono in campo anche le intelligenze artificiali. In Canada alcuni ricercatori dell'Università di Toronto stanno utilizzando un supercomputer per simulare il comportamento di potenziali farmaci una volta “incontrato” il virus Ebola. In qualche settimana saranno milioni le molecole testate senza utilizzare strumentazioni di laboratorio o cavie.
Psicosi Ebola a Chieti
La psicosi Ebola è però ormai sempre più comune, anche in Italia. L'ultimo episodio è stato registrato a Chieti, dove la dirigente di un istituto comprensivo con 1200 alunni, per arginare le preoccupazioni di alcuni genitori, ha dovuto rinviare la visita, prevista a fine mese, di dieci giovani acrobati provenienti dal Kenya per "l'irrazionale e immotivato timore di un contagio".