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MONDO

Onu: oltre 3mila persone al giorno in Serbia

L'esodo sulla rotta balcanica. In Ungheria la polizia spara gas lacrimogeni contro i migranti

La notte scorsa un migliaio di migranti sono arrivati a bordo di 18 autobus da Belgrado a Subotica, al confine con l'Ungheria, affluendo nei due centri di accoglienza della zona, Subotica e Kanjiza

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Il confine tra Ungheria e Serbia è la nuova frontiera calda dell'Unione europea. Gas lacrimogeni sono stati lanciati dalla polizia ungherese per impedire a circa duecento migranti di lasciare il centro di identificazione per rifugiati di Roszke, il principale del Paese. Secondo quanto riferisce il portavoce della polizia Szabolcs Szenti, si rifiutavano di lasciarsi prendere le impronte digitali. Le forze dell'ordine starebbero cercando di riportare alla calma la situazione, anche se gli immigrati continuerebbero a urlare.

La rotta balcanica è la più battuta nelle ultime settimane. Dalla Grecia e dalla Macedonia attraverso la Serbia i migranti cercano di raggiungere l'Ungheria, da cui prendere poi per il nord Europa. La notte scorsa un migliaio di migranti sono arrivati a bordo di 18 autobus da Belgrado a Subotica, al confine con l'Ungheria, affluendo nei due centri di accoglienza della zona, Subotica e Kanjiza.

Il passaggio in Ungheria non è facile per la presenza della barriera metallica e di filo spinato che il governo di Viktor Orban sta ultimando lungo l'intera frontiera con la Serbia lunga 175 km. Il capo della polizia ha inoltre annunciato che dal 5 settembre i controlli alla frontiera saranno intensificati con l'invio di 2.100 agenti in più.

Un tentativo quello ungherese di frenare un flusso importante. Dopo l'apertura del confine greco-macedone, infatti, l'Onu prevede oltre 3mila persone al giorno attraverseranno la frontiera per raggiungere la Serbia diretti verso l'Ungheria. 
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