ECONOMIA
Eurogruppo a Bruxelles
Manovra, Tria: "Il programma di governo non cambia, spero in dialogo con Ue"
Tria ha ricordato che il governo ha inviato a Bruxelles la sua risposta che contiene dei cambiamenti: "Aspettiamo la replica della Commissione e andiamo avanti per tappe". Mercoledì 21 la Commissione pubblicherà, come previsto, il suo parere sulla manovra
"Non vedo pregiudizio anti-Italia, ma su politica economica"
"Non vedo un pregiudizio contro l'Italia" nel dibattito con la Ue sulla manovra, "ma piuttosto sulle idee di politica economica: c'è l'idea che le politiche espansive si debbano fare solo in recessione, ma io ritengo che quando si è in recessione ormai è troppo tardi", ha detto ministro dell'Economia.
Obiettivo: "Stabilizzare e ridurre il debito"
"L'obiettivo è quello di garantire una riduzione del debito", ha spiegato Tria. "Crediamo - ha aggiunto - che la questione fondamentale sia stabilizzare e ridurre il debito e secondo le previsioni della manovra il debito si dovrebbe ridurre".
Deficit? "Non abbiamo sforato i parametri". "Spero che lo spread scenda"
"Spero che lo spread tra poco scenda quando si vedrà che il nostro deficit al 2,4%, che è il tetto massimo, si dimostrerà tale", dice Tria.
"Era necessario aumentare il deficit per fare le cose che il governo riteneva importante, ma certamente non abbiamo sforato i parametri", ha detto il ministro dell'Economia.
Credo che uno sforzo debba esser fatto per riportare la discussione sulla reale portata del tema - ha aggiunto Tria - si sta discutendo di uno 0,4% non dico che sia surreale, ma il tono della discusssione deve tenere in considerazione questo".
"Stiamo discutendo di un deficit al 2,4% è uno dei più bassi della storia della finanza pubblica italiana - ha aggiunto Tria - inoltre noi da 20 abbiamo un surplus primario: dire che l'Italia è il paese della finanza allegra è un falso storico. Non siamo i più bravi ma non siamo nemmeno i peggiori", ha aggiunto.
Mercoledì 21 novembre il parere sulla manovra
Mercoledì 21 la Commissione pubblicherà, come previsto, il suo parere sulla manovra e non si esclude che possa anche richiedere l'apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per mancato rispetto della regola del debito. Toccherebbe poi all'Eurogruppo del 3 dicembre affrontare formalmente la questione.
I tempi non sono certi, così come non è ancora certo nemmeno l'avvio della procedura. Il governo giocherà comunque fino all'ultima carta a sua disposizione per cercare di convincere l'Europa della fondatezza delle sue scelte.
Incappare nella procedura significherebbe infatti per l'Italia non solo rischiare di pagare sanzioni ma anche incrinare i rapporti con l'Unione europea proprio nel momento in cui Francia e Germania sembrano concordi nel riscrivere le regole dell'Eurobudget. Le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni indicavano un'intesa tra i due Stati per tagliare fuori dalla distribuzione dei fondi i Paesi non rispettosi delle regole, compresa quella sul debito, su cui l'Italia mostra la deviazione più significativa.