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ITALIA

"È sottovalutata: non lascia morti in terra come la mafia"

Expo, Cantone: "Siamo certi di rendere la corruzione più difficile"

Il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, ospite a Ballarò, parla del lavoro svolto e della collaborazione con i vertici dell'esposizione e con Confindustria

Raffaele Cantone (Ansa)
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“Non siamo certi di impedire la corruzione, ma di renderla sicuramente più difficile”. Da Ballarò, dove è stato protagonista del faccia a faccia con Massimo Giannini, il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone fa il punto sul lavoro svolto sul fronte Expo.

"Grande collaborazione con Expo" 
"Con Expo si è creato un rapporto di grande collaborazione – racconta Cantone - Mi sono incontrato con Sala, hanno recepito le nostre raccomandazioni. Loro si sono adeguati a tutte le nostre prescrizioni anche un po’ dure e molto rigorose. Stiamo provando a coinvolgere le imprese lavorando soprattutto con Confindustria, che ha un’esperienza molto positiva sotto questo profilo per quanto ha fatto con la lotta alla mafia”.

"Contro la corruzione i criteri usati per la lotta alla mafia" 
“Il tema – prosegue Cantone - è la possibilità di utilizzare gli stessi criteri che sono stati utilizzati per la lotta alla mafia anche per l’anticorruzione. Ho incontrato Squinzi e ho ricevuto assicurazioni che questa battaglia sarà fatta anche sul piano culturale. La corruzione resta un fenomeno molto sottovalutato dal punto di vista culturale, non lascia morti in terra come la mafia. Questo rende difficile intendere la corruzione un fenomeno così negativo come la mafia".
 
Autoricilaggio, normativa complessa
Il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione dice la sua anche su altri temi, come ad esempio il reato di autoriciclaggio. “È una norma comunque complessa – afferma - non è un reato tipico della nostra tradizione. Se fosse per me non lo annacquerei affatto. Non conviene assolutamente. Credo che sia fondamentale trovare il punto di equilibrio. Penso che quello trovato per il voto di scambio politico-mafioso sia un equilibrio ottimo".
 
"Mi preoccupa quando si prova a prendere di mira la magistratura" 
Infine le polemiche nei confronti dell’azione dei magistrati. "Mi preoccupa quando si prova a mettere la magistratura al centro del mirino – dichiara - Però ci sono della cose in cui la magistratura non deve avere affatto un atteggiamento conservativo. La magistratura deve discuterne dando l’opportunità indicando quel’è la strada giusta, non deve chiudersi in trincea". Sulle ferie dei magistrati dice: “C’era una questione un po’ populista, ma c’è sicuramente un problema che riguarda la responsabilità civile, io non sono contrario alla responsabilità civile, ma bisogna vedere come".
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