ECONOMIA
Fmi: in Italia serve più efficienza nel settore pubblico e più competizione
FMI: l'Ue sia flessibile sugli aiuti di Stato alle banche
Nelle situazioni sistemiche in cui l'intervento pubblico possa risultare giustificato le regole europee sugli aiuti di Stato andrebbero applicate con la flessibilità prevista. Per l'Italia tra le priorità vengono citate la riforma della giustizia civile, delle insolvenze e del lavoro
L'Fmi offre comunque quattro raccomandazioni. La prima è " l'implementazione e il monitoraggio costante delle riforme della PA", dove serve "migliorare le competenze", "allineare i salari alla produttività, semplificare le funzioni e le procedure e affrontare [il problema dei] privilegi e l'occupazione nelle imprese pubbliche, anche attraverso privatizzazioni". La seconda riguarda un ulteriore miglioramento dell'efficienza della giustizia civile continuando per esempio la riforma dei processi, rinforzando le risorse dei tribunali e portando le best practice nella gestione dei tribunali in tutto il Paese. La terza raccomandazione prevede un' "ulteriore decentralizzazione della determinazione dei salari riducendo a livello aziendale i freni della contrattazione per allineare gli aumenti dei salari alla crescita della produttività allievando disparità regionali". Infine, l'istituto guidato da Christine Lagarde consiglia di rafforzare quanto previsto dalla legge sulla competitività, di aumentare la competizioni in altre aree tra cui i trasporti e i servizi legali e professionali.
Il Fondo Monetario Internazionale raccomanda all'Ue di applicare con "flessibilità" le regole sugli aiuti di Stato alle banche, quando di fronte a potenziali crisi sistemiche "l'intervento pubblico possa essere giustificato ". Nel rapporto annuale sull'Unione valutaria, l'istituzione di Washington interviene sulle persistenti difficoltà nel settore bancario, sul risanamento dei bilanci e la gestione dei crediti deteriorati. "Nelle situazioni sistemiche in cui l'intervento pubblico possa risultare giustificato, le regole europee sugli aiuti di Stato andrebbero applicate con la flessibilità prevista - recita il rapporto - riconoscendo che la corretta determinazione dei 'prezzi di mercato' risulta difficile senza un mercato che funzioni ".
La ripresa economica dell'area euro si è rafforzata di recente, ma al tempo stesso "i rischi di rallentamento sono aumentati", avverte il Fondo. E il ritmo di espansione è destinato a decelerare, dall'1,6 per cento di quest'anno all'1,4 per cento nel 2017 "prevalentemente a causa dell'impatto negativo del referendum" sulla Brexit. Il FMI sottolinea anche altri i fattori di rischio. "Un ulteriore rallentamento globale potrebbe tracimare e far deragliare la ripresa sostenuta dalla domanda interna. A livello interno i rischi sono prevalentemente politici - rileva il Fmi - ulteriori ricadute dalla situazione post referendum in Gran Bretagna, l'aumento dei rifugiati e gli ostacoli ai progressi su politiche e riforme.