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SALUTE

In audizione alla Camera

Fecondazione eterologa, Lorenzin: sarà a carico del servizio sanitario

"Consentita la doppia fecondazione quando entrambi i componenti della coppia sono sterili". Il decreto, assicura il Ministro, sarà presentato prima della pausa estiva

Ministro Lorenzin
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La Fecondazione eterologa ''sarà inserita nei Livelli essenziali di assistenza in sede di prossimo aggiornamento''. Lo ha dichiarato il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin in audizione in commissione Affari sociali alla Camera, convocata per presentare le conclusioni alle quali è giunto il tavolo tecnico convocato dal ministro e per annunciare i contenuti del decreto legge. Un decreto che, dice il Ministro, sarà presentato prima della pausa estiva.
Il titolare del dicastero Salute ha poi sottolineato che, quindi, occorre prevedere una ''quota del Fondo sanitario nazionale per permettere la procreazione assistita eterologa nei centri pubblici: l'obiettivo - ha spiegato - è mettere le Regioni ed i centri nelle condizioni di partire con l'eterologa".

Sarà poi possibile la 'doppia eterologa', cioè la possibilità che entrambi i componenti della coppia siano sterili e richiedano gameti da donatore. "La sentenza della Corte Costituzionale - che ha bocciato il divieto di eterologa della Legge 40 - non esclude la doppia eterologa''.

"Per la fecondazione eterologa è stata individuata un'età minima e una massima per i donatori: 18-40/45 per gli uomini, 20-35 per le donne. Una differenziazione dovuta all'aumentare dei fattori di rischio genetico con l'avanzare dell'età e, in particolare per le donne, alla significativa diminuzione della fertilità" ha spiegato il Ministro. Inoltre il numero massimo per nati da uno stesso donatore è dieci, a livello nazionale, "con deroga se una famiglia con figli già nati da eterologa chiede un altro figlio con stesso donatore". La ratio di un limite massimo "è quella di evitare che ci sia un numero eccessivo di figli dallo stesso donatore, riducendo al minimo possibili unioni inconsapevoli fra nati da eterologa".

Durante l'audizione si è poi soffermata sulla questione della conoscenza delle proprie origini da parte del nato nella fecondazione eterologa, ''ritengo sia un tema che debba essere oggetto di un'ampia discussione parlamentare''. Una decisione che, sottolinea, non può essere lasciata solo al ministro.
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