ECONOMIA
FCA
Marchionne: "Taglio del cuneo è dovuto, il Jobs act non ci influenza"
Dal salone dell'auto di Ginevra il numero uno del Lingotto spiega che il piano del premier Renzi sul lavoro non inciderà perchè "abbiamo un accordo con i sindacati". E sul cambio al governo spiega: "Siamo filogovernativi". A Detroit, il 6 maggio, verrà presentato il piano industriale che riguarderà anche lo sviluppo dello stabilimento Maserati di Modena
Ginevra
La riduzione del cuneo fiscale "è dovuta da molto tempo anche per incoraggiare il sistema economico" del Paese, mentre il Jobs act annunciato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi "non ci influenzerà" perché "abbiamo un accordo con i sindacati che ci permettono di portare avanti le nostre scelte". Così l'amministratore delegato di Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne in conferenza stampa al salone dell'auto di Ginevra. "La crisi - ha aggiunto - è ancora qui, non sta peggiorando e questo è qualcosa, ma è ancora qui".
"Siamo filogovernativi"
Rispondendo a una domanda sul cambio di governo tra Enrico Letta e Matteo Renzi ha precisato: "Siamo filogovernativi, noi appoggiamo chiunque sia al governo e faccia bene al Paese, che ha bisogno di recuperare credibilità". "Non voglio dire se è stato necessario: è un mestiere non mio, faccio le macchine" ha aggiunto.
Il piano industriale il 6 maggio a Detroit
Il numero uno del Lingotto torna sui rapporti tra l'azienda e il Paese: "Fiat non ha mai lasciato l'Italia. Ci stiamo muovendo internazionalmente" assicura spiegando però che "Il piano industriale di Fiat e Chrysler sarà presentato il 6 maggio a Detroit".
Lo stabilimento Maserati di Modena, Mirafiori e Pomigliano
Anche lo sviluppo dello stabilimento Maserati di Modena è previsto nel piano industriale di maggio. Marchionne ha infatti ricordato che nel sito emiliano si continuano a produrre le Gt e l'Alfa 4C.
E rispondendo a una domanda sul futuro dello stabilimento torinese di Mirafiori l'ad di FCA ha dichiarato: "Non c'è problema. Stiamo sviluppando la gamma Maserati. Utilizzeremo la capacità produttiva di Mirafiori per accompagnare l'incremento. Mirafiori è già oggi la fabbrica di Maserati".
Intanto per gli addetti dello stabilimento di Pomigliano è previsto un altro anno di cassa integrazione.
Tra un paio di giorni l'accordo tra Chrysler e il governo canadese
Tra uno o due giorni sarà anche annunciato l'accordo tra il gruppo Chrysler e il governo canadese per ottenere sussidi in cambio di investimenti. "La decisione è già stata presa - ha detto Marchionne - e sarà resa nota nel giro di 24-48 ore. La cosa che più mi dispiace è che sia diventato un caso politico e ideologico", ha concluso.
"Siamo filogovernativi"
Rispondendo a una domanda sul cambio di governo tra Enrico Letta e Matteo Renzi ha precisato: "Siamo filogovernativi, noi appoggiamo chiunque sia al governo e faccia bene al Paese, che ha bisogno di recuperare credibilità". "Non voglio dire se è stato necessario: è un mestiere non mio, faccio le macchine" ha aggiunto.
Il piano industriale il 6 maggio a Detroit
Il numero uno del Lingotto torna sui rapporti tra l'azienda e il Paese: "Fiat non ha mai lasciato l'Italia. Ci stiamo muovendo internazionalmente" assicura spiegando però che "Il piano industriale di Fiat e Chrysler sarà presentato il 6 maggio a Detroit".
Lo stabilimento Maserati di Modena, Mirafiori e Pomigliano
Anche lo sviluppo dello stabilimento Maserati di Modena è previsto nel piano industriale di maggio. Marchionne ha infatti ricordato che nel sito emiliano si continuano a produrre le Gt e l'Alfa 4C.
E rispondendo a una domanda sul futuro dello stabilimento torinese di Mirafiori l'ad di FCA ha dichiarato: "Non c'è problema. Stiamo sviluppando la gamma Maserati. Utilizzeremo la capacità produttiva di Mirafiori per accompagnare l'incremento. Mirafiori è già oggi la fabbrica di Maserati".
Intanto per gli addetti dello stabilimento di Pomigliano è previsto un altro anno di cassa integrazione.
Tra un paio di giorni l'accordo tra Chrysler e il governo canadese
Tra uno o due giorni sarà anche annunciato l'accordo tra il gruppo Chrysler e il governo canadese per ottenere sussidi in cambio di investimenti. "La decisione è già stata presa - ha detto Marchionne - e sarà resa nota nel giro di 24-48 ore. La cosa che più mi dispiace è che sia diventato un caso politico e ideologico", ha concluso.