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l'11 agosto si vota il presidente
Fiorentina, Samp e Cesena contro la Candidatura di Tavecchio. La Fifa: "Figc indaghi"
I tre club scaricano il presidente della Lega dilettanti dopo la frase su stranieri e banane
In Italia invece anche Fiorentina, Sampdoria e Cesena "scaricano" Carlo Tavecchio. Partita ormai ufficialmente la corsa per la presidenza della Figc, lo scivolone su "stranieri e banane" costa al presidente della Lega Dilettanti il ritiro del sostegno da parte dei tre club.
"La Fiorentina, fedele ai propri valori etici e civili, alla luce della recente affermazione del signor Tavecchio, ritiene non più sostenibile la sua candidatura" dice il presidente viola, Mario Cognigni. E dopo le parole del doriano Okaka ("parole inaccettabili"), anche il patron dei liguri, Massimo Ferrero, chiede un ripensamento: “Così non si può continuare. La Lega di Serie A non può far finta di nulla. I presidenti devono rivedersi al più presto e rivalutare la posizione. Rischiamo il commissariamento della Figc". "La mia reazione è stata di profonda amarezza e di grande fastidio", ha detto il presidente del Cesena, Giorgio Lugaresi, che invita le società a votare in autonomia e secondo coscienza. Tre pezzi che vengono meno dal massiccio sostegno che comunque il numero uno dei Dilettanti continua ad avere.
Intanto Demetrio Albertini ha formalizzato anche la sua candidatura, sfidando così ufficialmente Tavecchio nell'assemblea in programma l'11 agosto. L'ex giocatore del Milan e della nazionale ha presentato il suo programma alla segreteria federale, con le firme di accredito delle due componenti tecniche, l'associazione calciatori e l'associazione allenatori. Secondi i numeri, Albertini non avrebbe chance, ma Tavecchio, partito con il sostegno della quasi totalità dei club, dalla serie A ai dilettanti, rischia ora di passare due settimane sulla graticola mentre il fronte in suo favore comincia a mostrare le prime crepe.
Chi punta su di lui per far partire una riforma del calcio, da Beretta ad Abodi, a Macalli, ha già fatto quadrato, parlando di strumentalizzazione di una frase infelice, però dopo il sabato di bufera - con il web intasato di commenti tra l'ironia e rabbia e un fuoco di fila di attacchi dalla politica - anche la domenica non ha risparmiato critiche al presidente dei Dilettanti e qualcuno sta rivalutando la sua posizione.
La sfida è dunque partita, non sotto le migliori stelle: Aic e Aiac continuano a sostenere l'ex giocatore del Milan e della Nazionale che vuole comunque giocarsi le sue chance. E giovedì incontrerà il suo sfidante al Coni, alla presenza di Giovanni Malagò che vuole capire cosa rimane di questa bufera. Cosa sarà del calcio italiano invece lo si saprà l'11 agosto, giorno del voto finale che metterà sulla poltrona di Via Allegri il successore di Giancarlo Abete. Con un compito non facile: rimettere in piedi il calcio italiano tornato a pezzi dai mondiali brasiliani e ridare subito alla nazionale un nuovo ct.