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ECONOMIA

Nel 2016 pressione fiscale al 42,8 %

Fisco, Cgia: Italia spaccata a metà, il Nord versa il doppio del Sud

E' l'immagine che emerge, secondo la Cgia di Mestre, dalla lettura della graduatoria sul peso delle tasse che gli italiani versano all'erario e agli enti locali

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L'81% del gettito tributario complessivo va nelle casse dello Stato centrale. Nel 2016 il fisco ci dà una tregua, ma se entro la fine di quest'anno non saranno recuperati 15 miliardi, dal 2017 scatterà un forte aumento dell'Iva. Questa la stima della Cgia di mestre secondo cui "dalla lettura della graduatoria sul peso delle tasse che gli italiani versano all'erario e agli enti locali, emerge un Paese spaccato a metà".

Al Nord le entrate tributarie pro capite ammontano a un valore medio annuo di 10.229 euro, nel Mezzogiorno, invece, il peso scende a 5.841 euro. Al Centro, invece, lo sforzo fiscale pro capite si attesta a 9.485 euro, mentre la media nazionale è di 8.572 euro per abitante. A livello regionale, secondo i dati di Cgia, a svettare in questa classifica è la Lombardia dove ogni residente versa all'Erario e ai vari livelli di governo locali mediamente 11.284 euro. Seguono i residenti del Lazio con 10.426 euro e quelli del Trentino-Alto Adige con 10.320 euro. Appena fuori dal podio gli emiliano-romagnoli con 10.310 euro pro capite e gli abitanti della Liguria con 9.747 euro pro capite. Chiudono la classifica i campani con 5.854 euro, i siciliani con 5.556 euro e, infine, i calabresi con 5.183.

Un altro aspetto che emerge dall'elaborazione condotta dall'Ufficio studi della Cgia è la distribuzione del gettito tra i vari livelli di governo. Su un totale nazionale di 8.572 euro pro capite di entrate tributarie registrate nel 2014 (ultimo anno in cui sono disponibili i dati a livello territoriale), 6.989 euro finiscono nelle casse dello Stato (pari all'81,5% del totale); 903 euro pro capite sono destinati alle Regioni (pari al 10,5%) e solo 680 euro pro capite (pari al 7,9% del totale) confluiscono nelle casse degli Enti locali (Comuni, Province e Comunità montane.

La Cgia ricorda che per l'anno in corso la pressione fiscale è destinata ad attestarsi al 42,8 per cento (al 42,2 per cento se si considera anche quanto vale il mancato gettito legato al bonus degli 80 euro erogato ai lavoratori dipendenti con retribuzioni medio basse): 0,7 punti in meno rispetto al dato riferito al 2015. "Tale riduzione - spiega il segretario della Cgia Renato Mason - è ascrivibile ad un leggero rafforzamento della ripresa economica in atto, all'abolizione della Tasi sulle abitazioni principali, all'eliminazione dell'Imu sugli imbullonati, al riconoscimento alle imprese di un extra costo del 40 per cento sugli investimenti effettuati quest'anno e all'eliminazione dell'Irap sulle aziende agricole".
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