ECONOMIA
World Economic Outlook
Fmi: l'Italia riduca il debito e aumenti il potenziale di crescita
Il Pil italiano crescerà dello 0,5% quest'anno prima di accelerare allo 0,7% il prossimo. Nel suo aggiornamento il Fondo monetario internazionale ha rivisto leggermente al ribasso i dati pubblicati a ottobre scorso sulla crescita globale
Il Pil italiano crescerà dello 0,5% quest'anno prima di accelerare allo 0,7% il prossimo. Il World economic outlook ha lasciato invariate le stime per il 2020 e limato dello 0,1% quelle per il 2021. Il dato per il 2019 resta fissato a +0,2%. I numeri sono leggermente migliori rispetto a quelli contenuti nella Nota di aggiornamento al Def del governo, che ha fissato la crescita allo 0,1% l'anno scorso e allo 0,4% nel 2020.
"Le economie con livelli di debito insostenibili dovranno consolidarsi, anche attraverso un'efficace mobilitazione delle entrate. Per garantire una risposta fiscale tempestiva se la crescita dovesse rallentare bruscamente, i paesi dovrebbero preparare in anticipo misure contingenti e rafforzare gli stabilizzatori automatici". Così la Chief Economist illustrando l'aggiornamento al World Economic Outlook del Fmi che è stato presentato oggi a Davos. Per il Fondo "potrebbe essere necessaria una risposta fiscale coordinata per migliorare l'efficacia delle singole misure. In tutte le economie, un imperativo fondamentale è intraprendere riforme strutturali, migliorare l'inclusività e garantire che le reti di sicurezza proteggano le persone vulnerabili".
Tagliate le stime del pil mondiale
La crescita globale accelererà dal 2,9% del 2019 al 3,3% nel 2020 e al 3,4% nel 2021. La previsione è contenuta nell'aggiornamento del World economic outlook del Fondo monetario internazionale che ha rivisto leggermente al ribasso i dati pubblicati a ottobre scorso. In particolare, i tecnici dell'istituto di Washington hanno tagliato dello 0,1% l'andamento del Pil nel 2020 e nel 2021 e dello 0,2% quello del 2022. La revisione, spiega il rapporto, "riflette sorprese negative per l'attivita' economica in alcuni mercati emergenti, in particolare l'India", e "le crescenti tensioni sociali e geopolitiche". Lo stato di salute dell'economia mondiale, ancora "in rallentamento", appare comunque in leggero miglioramento "sebbene non ci siano chiari segni di un'inversione di tendenza".