ECONOMIA
Sulle pensioni: "I rimborsi non cambiano il target bilancio"
L'Fmi promuove le riforme di Renzi. Stima Pil per quest'anno +0,7%
Per gli ispettori dell'istituto di Washington, che hanno terminato la loro missione nel nostro Paese, l'Italia deve andare avanti con le riforme e le misure decise dal governo sono state fondamentali per uscire dalla recessione. Promosso il Jobs Act, "aiuta le assunzioni". Per ridurre disoccupazione e debito - avvertono - bisogna crescere di più
Roma
Avanti tutta con le riforme perché questo è il momento giusto. L’esortazione arriva direttamente dal Fondo monetario internazionale al termine della missione dei suoi ispettori nel nostro Paese. I tecnici dell'istituto di Washington parlano di una “finestra di opportunità per spingere al massimo con riforme più profonde per far accelerare la crescita".
Nel rapporto article IV sull'Italia viene promossa la strategia del governo Renzi perché – si legge –ha dato vita a importanti riforme economiche e istituzionali che hanno anche ridato fiducia". Le "misure decise" sono state ritenute 'fondamentali' per far uscire l'Italia dalla recessione, ma - aggiungono - "è necessaria una crescita molto più forte per ridurre al disoccupazione e il debito più velocemente".
Poi il beneplacito al Jobs Act: "Porterà incentivi migliori su assunzioni e formazione", con il contratto a tutele crescenti che "migliorerà la riallocazione dei lavoratori tra le imprese".
Nel comunicato gli ispettori del Fondo stimano che Il Pil italiano quest’anno crescerà dello 0,7% e dell'1,2% il prossimo. Si tratta di una stima leggermente più bassa di quella contenuta del Def, ma comunque importante. Si tratterà di un rimbalzo che, scrivono, sarà "sostenuto dall'aumento delle esportazioni e dalle maggiori spese di aziende e consumatori".
Il Fondo monetario entra anche nel merito del decreto varato dal governo dopo la sentenza della Consulta sugli assegni Inps. "La reindicizzazione delle pensioni in osservanza della sentenza della Corte costituzionale – sostiene l’istituto – non dovrebbe modificare l'approccio di politica fiscale nè quest'anno né in quelli a venire. La clausola di salvaguardia - si legge nel documento - dovrebbe essere pienamente riequilibrata da tagli di spesa - per evitare dannosi aumenti di tasse tesi a costituire 'cuscinetti' fiscali. Un modesto uso della flessibilità concessa dal Patto di stabilità e crescita potrebbe sostenere il programma di riforme strutturali e creare spazio per ulteriori tagli di tasse".
Poi l'avvertimento: per ridurre debito e disoccupazione serve un tasso di crescita del Pil più rapido. La disoccupazione, per l'Fmi, rimane troppo alta (oltre il 12%), soprattutto tra i giovani. Per sostenere la crescita bisogna continuare a puntare sull'efficientamento della spesa e sulla riduzione delle tasse. E nel frattempo - afferma il Fmi - è necessario proseguire con la revisione della spesa mentre le privatizzazioni, che potrebbero contribuire a ridurre il debito, al momento restano deludenti.
Nel rapporto article IV sull'Italia viene promossa la strategia del governo Renzi perché – si legge –ha dato vita a importanti riforme economiche e istituzionali che hanno anche ridato fiducia". Le "misure decise" sono state ritenute 'fondamentali' per far uscire l'Italia dalla recessione, ma - aggiungono - "è necessaria una crescita molto più forte per ridurre al disoccupazione e il debito più velocemente".
Poi il beneplacito al Jobs Act: "Porterà incentivi migliori su assunzioni e formazione", con il contratto a tutele crescenti che "migliorerà la riallocazione dei lavoratori tra le imprese".
Nel comunicato gli ispettori del Fondo stimano che Il Pil italiano quest’anno crescerà dello 0,7% e dell'1,2% il prossimo. Si tratta di una stima leggermente più bassa di quella contenuta del Def, ma comunque importante. Si tratterà di un rimbalzo che, scrivono, sarà "sostenuto dall'aumento delle esportazioni e dalle maggiori spese di aziende e consumatori".
Il Fondo monetario entra anche nel merito del decreto varato dal governo dopo la sentenza della Consulta sugli assegni Inps. "La reindicizzazione delle pensioni in osservanza della sentenza della Corte costituzionale – sostiene l’istituto – non dovrebbe modificare l'approccio di politica fiscale nè quest'anno né in quelli a venire. La clausola di salvaguardia - si legge nel documento - dovrebbe essere pienamente riequilibrata da tagli di spesa - per evitare dannosi aumenti di tasse tesi a costituire 'cuscinetti' fiscali. Un modesto uso della flessibilità concessa dal Patto di stabilità e crescita potrebbe sostenere il programma di riforme strutturali e creare spazio per ulteriori tagli di tasse".
Poi l'avvertimento: per ridurre debito e disoccupazione serve un tasso di crescita del Pil più rapido. La disoccupazione, per l'Fmi, rimane troppo alta (oltre il 12%), soprattutto tra i giovani. Per sostenere la crescita bisogna continuare a puntare sull'efficientamento della spesa e sulla riduzione delle tasse. E nel frattempo - afferma il Fmi - è necessario proseguire con la revisione della spesa mentre le privatizzazioni, che potrebbero contribuire a ridurre il debito, al momento restano deludenti.