MONDO
Turchia
G20, sul tavolo del summit irrompe il terrorismo. Bilaterale tra Renzi e Putin
Ad Antalya 20 leader mondiali. Sarebbe dovuto essere un summit dedicato allo sviluppo e al cambiamento climatico, al centro adesso la questione siriana
La crescita e la necessità di far ripartire il pianeta dovevano essere la cornice del G20 di domenica e lunedì in Turchia. Ma l'ombra degli attentati di Parigi rivoluziona completamente il summit dei capi di stato e di governo ad Antalya. Non poteva essere diversamente, considerata non solo l'importanza dell'evento, ma anche il Paese che lo ospita: la Turchia - soprattutto dopo la schiacciante vittoria della compagine guidata dal presidente Erdogan solo poche settimane fa - è ormai vista come un fondamentale interlocutore per la lotta al terrorismo. Interlocutore al quale il governo italiano vorrebbe si affiancasse la Russia, protagonista dell'azione militare contro Daesh in Siria, ma formalmente ancora fuori dai tavoli internazionali in virtù della questione Ucraina e delle sanzioni che ne sono derivate.
Decisioni vincolanti non sono attese. Non lo prevede il format del G20 che, nato con l'esplosione della crisi finanziaria, punta solo a strategie comuni. Il 'gioco' si farà nella fitta girandola incrociata di incontri bilaterali tra i leader. E se ancora resta in stand-by l'ipotesi di un incontro Putin-Obama che potrebbe fare da apripista anche a quella collaborazione contro il terrorismo finora rimasta solo tra gli auspici, certo è quello tra il presidente americano e il 'sultano'. Al centro la Siria e l'Isis con Erdogan. Ma sono in molti a scommettere che - a porte chiuse - l'inquilino della Casa Bianca rappresenterà la preoccupazione Usa, più volte espressa anche dalla sua ambasciata ad Ankara, per la stretta alla libertà di stampa in Turchia. Erdogan incontrerà a tu per tu anche altri tra i 20 leader, come Renzi che, a sua volta, ha in programma bilaterali anche con il neopremier canadese Justin Trudeau e con Vladimir Putin. Il presidente russo vedrà anche Angela Merkel e David Cameron, il presidente cinese Xi Jinping e il re saudita Salman.
I lavori prenderanno il via con un pranzo che, da programma, sarebbe dovuto essere dedicato allo sviluppo e al cambiamento climatico. In questa occasione il premier italiano avrebbe dovuto tenere un intervento sull'impegno italiano e tracciare un bilancio di Expo Milano quale piattaforma dedicata al dialogo globale sui temi della nutrizione e della sostenibilità. Condizionale d'obbligo alla luce degli attentati in Francia, come anche per la prima sessione di lavoro dedicata alla crescita globale e nella quale Renzi è atteso per fare il punto sulle riforme nel Paese e i dati della ripresa italiana. Domenica sera, da programma, si terrà una cena dedicata ai temi della politica estera, a partire dal tema migranti e dalla sicurezza del Meditterraneo.
Infine, lunedì, Renzi è atteso ad una sessione di lavoro sui temi della regolamentazione finanziaria, in cui illustrerà il lavoro italiano nel contrasto all'evasione fiscale e nella lotta alla corruzione. A chiusura, è prevista una sessione di lavoro sui temi del commercio internazionale e dell'energia.
Antalya, la località turistica al sud della Turchia, intanto si prepara ad accogliere i leader con un maxi piano di sicurezza che vede schierato anche l'esercito: no-fly zone, controlli ad hoc del personale degli alberghi, negli scali e nelle stazioni dei bus per una zona 'rossa' a prova di Isis. Tutte imsure ancra più rafforzate dopo la notte tragica di Parigi.
Decisioni vincolanti non sono attese. Non lo prevede il format del G20 che, nato con l'esplosione della crisi finanziaria, punta solo a strategie comuni. Il 'gioco' si farà nella fitta girandola incrociata di incontri bilaterali tra i leader. E se ancora resta in stand-by l'ipotesi di un incontro Putin-Obama che potrebbe fare da apripista anche a quella collaborazione contro il terrorismo finora rimasta solo tra gli auspici, certo è quello tra il presidente americano e il 'sultano'. Al centro la Siria e l'Isis con Erdogan. Ma sono in molti a scommettere che - a porte chiuse - l'inquilino della Casa Bianca rappresenterà la preoccupazione Usa, più volte espressa anche dalla sua ambasciata ad Ankara, per la stretta alla libertà di stampa in Turchia. Erdogan incontrerà a tu per tu anche altri tra i 20 leader, come Renzi che, a sua volta, ha in programma bilaterali anche con il neopremier canadese Justin Trudeau e con Vladimir Putin. Il presidente russo vedrà anche Angela Merkel e David Cameron, il presidente cinese Xi Jinping e il re saudita Salman.
I lavori prenderanno il via con un pranzo che, da programma, sarebbe dovuto essere dedicato allo sviluppo e al cambiamento climatico. In questa occasione il premier italiano avrebbe dovuto tenere un intervento sull'impegno italiano e tracciare un bilancio di Expo Milano quale piattaforma dedicata al dialogo globale sui temi della nutrizione e della sostenibilità. Condizionale d'obbligo alla luce degli attentati in Francia, come anche per la prima sessione di lavoro dedicata alla crescita globale e nella quale Renzi è atteso per fare il punto sulle riforme nel Paese e i dati della ripresa italiana. Domenica sera, da programma, si terrà una cena dedicata ai temi della politica estera, a partire dal tema migranti e dalla sicurezza del Meditterraneo.
Infine, lunedì, Renzi è atteso ad una sessione di lavoro sui temi della regolamentazione finanziaria, in cui illustrerà il lavoro italiano nel contrasto all'evasione fiscale e nella lotta alla corruzione. A chiusura, è prevista una sessione di lavoro sui temi del commercio internazionale e dell'energia.
Antalya, la località turistica al sud della Turchia, intanto si prepara ad accogliere i leader con un maxi piano di sicurezza che vede schierato anche l'esercito: no-fly zone, controlli ad hoc del personale degli alberghi, negli scali e nelle stazioni dei bus per una zona 'rossa' a prova di Isis. Tutte imsure ancra più rafforzate dopo la notte tragica di Parigi.