Terza giornata di lavori a Venezia
G20: vicino l'accordo sul fisco globale, faro sulle varianti Covid
Verso il via libera alla proposta di tassazione delle multinazionali, articolata in un'aliquota minima al 15% e un meccanismo di ripartizione degli utili fra i Paesi. Dubbi di Irlanda, Ungheria ed Estonia. Scontri tra polizia e gruppo di manifestanti al corteo contro il G20
Terza giornata di lavori al G20 delle Finanze a Venezia. I ministri delle Finanze e Governatori del G20, riuniti in queste ore al summit finanze di Venezia, sarebbero vicino all'accordo sulla proposta di tassazione delle multinazionali, articolata in un'aliquota minima al 15% e un meccanismo di ripartizione degli utili fra i Paesi.
La riforma si basa su due principi. Il primo (pillar I) prevede la redistribuzione di una parte del gettito fiscale delle mega multinazionali (con ricavi oltre i 20 miliardi di dollari l'anno) e riguarda un centinaio di gruppi. Il secondo tocca una platea molto più ampia di imprese e stabilisce una aliquota minima del 15% sul 90% del fatturato.
Gentiloni: accordo storico su riforma fisco globale
"Orgoglioso di partecipare a una giornata storica. Accordo per una riforma della tassazione globale" scrive su twitter il Commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni, durante una pausa dei lavori del G20 a presidenza italiana.
Scholz: maggior parte del lavoro è stata fatta
"Sono sicuro che la maggior parte del lavoro è fatta, abbiamo ormai raggiunto l'accordo di basecon le decisioni del G7, dell'Ocse, dei gruppi di lavoro e del G20 di oggi" ha detto ai giornalisti il ministro tedesco dell'Economia, Olaf Scholz, al termine dei lavori del summit. "Questo - ha aggiunto - è il cammino che abbiamo potuto fare a oggi, c'è ancora poca strada da fare. Sono assolutamente sicuro che troveremo un accordo a ottobre, e sono anche sicuro che più del 90% del Pil mondiale sostiene l'idea di un nuovo ordine della tassazione, e che altri si aggiungeranno al club",ha concluso.
Le Maire: su fisco fiduciosi convinceremo paesi Ue dubbiosi
Il ministro francese Bruno Le Maire è convinto che i Paesi Ue che non hanno ancora aderito all'accordo sulla riforma della fiscalità internazionale, che prevede anche una tassa minima globale, saranno convinti nei prossimi mesi. A spiegarlo, a margine dei lavori, è lo stesso Le Maire che riferendosi a quelli di Irlanda, Ungheria ed Estonia ha aggiunto che si tratta di "dubbi, non di un'opposizione". Dopo l'accordo tecnico a livello Ocse, che sarà ratificato oggi sul piano politico dal G20, Le Maire si è detto convinto che nelle prossime settimane ci sarà l'occasione per superare i dubbi dei tre Stati.
Le discussioni di oggi - apprende l'Ansa - avrebbero anche evidenziato l'attenzione alle varianti del Covid-19 come fattore di rischio potenziale rispetto a un quadro macroeconomico di ripresa globale.I lavori sono ripresi da questa mattina all'Arsenale di Venezia e nel pomeriggio a illustrate i risultati delle discussioni saranno, con una conferenza stampa, il ministro dell'Economia, Daniele Franco e il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco.
Ieri le discussioni si sono concentrate su clima e lotta e prevenzione di Covid di "pandemie".
Corteo di protesta con circa 700 persone: fumogeni e scontri con la polizia
I manifestanti contro il G20 hanno avviato un corteo, a dispetto di quanto inizialmente atteso. Muniti di ombrelli dai colori dell'arcobaleno espongono dei cartelli "contro l'ingiustizia sociale e sul clima". Sarebbero in tutto circa 700. La protesta è accompagnata dal lancio di alcuni fumogeni. Dopo il lancio di alcune bottiglie di vetro, sono partite le prime cariche delle forze dell'ordine contro i manifestanti. Gli attivisti stanno cercando di superare il blocco imposto dalla Polizia prima del Ponte dell'Accademia. Alcuni dei manifestanti, incappucciati, sono stati fermati dagli agenti.