Coronavirus
Coronavirus
Galli: “Meglio stare a casa, specie a Milano e nelle grandi città”
"Il lockdown è stato formidabile, pur essendo stato terribile per le persone, nel bloccare il virus. In estate ci siamo dispersi gran parte del patrimonio costosissimo e faticosissimo accumulato, ha detto l'infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano.
"Sono preoccupato per Milano e le grandi città. Il lockdown ci ha aveva salvati come il gong alla fine di un round salva il pugile già un po' suonato", dice l'esperto. L'ordine di restare in casa aveva evitato che fosse colpita la metropoli lombarda. Poi "l'estate ha avuto effetti non favorevoli. Siamo in una città metropolitana, la gente che si muove, le vacanze. C'è stato un rimescolamento di carte in Lombardia dove il virus non ha mai cessato di esistere anche in maniera significativa e forse è stato ulteriormente rimpolpato da ulteriori introduzioni. Il risultato è che ora dobbiamo stare attenti", osserva Galli.
E "se Milano non ride, non ridono nemmeno Napoli, Roma e altre grandi città, soprattutto considerando che erano state più risparmiate" dalla prima ondata di Covid-19 "e hanno molta meno gente immune, anche rispetto a Milano con quel suo 7% di prevalenza", evidenzia Galli. Come mostrano i dati rilevati per esempio dagli esperti nel comune di Carpiano, in provincia di Milano, (dove dopo la maxi chiusura decisa per l'Italia "l'infezione non c'era più", dice Galli), "il lockdown è stato formidabile, pur essendo stato terribile per le persone, nel bloccare il virus. In estate ci siamo dispersi gran parte del patrimonio costosissimo e faticosissimo accumulato".
Galli sottolinea come non si sia "francamente ancora capito perché il virus sia arrivato prima nel Lodigiano, nel Cremonese, nella Bergamasca e abbia risparmiato in parte Milano" nella prima emergenza, "considerata la densità di popolazione". Certo è che, conclude, "una delle cose più angoscianti è sapere che saremo costretti a ridimensionare gli interventi e le prestazioni per altre patologie, e sta già capitando nel mio ospedale e in tanti altri di Milano. Covid si prende gli ospedali e ci costringe a ridimensionare" l'attività per gli altri malati.
Non possiamo avere tutti i ragazzi a scuola
"La scuola sarà anche un posto sicurissimo, ma il prima e il dopo vede realtà che non sono controllate o facilmente controllabili. Allora tocca prendere atto di ciò e dire, senza se e senza ma, che va in qualche modo ridotta un'affluenza che allo stato attuale dei fatti non è sostenibile. Questa è la mia ferma opinione", ha detto il professor Massimo Galli, responsabile del dipartimento di Malattie Infettive dell'Ospedale Sacco di Milano. Sempre in tema di scuola, Galli ha anche spiegato di ritenere che "sia fuori di dubbio che abbiamo bisogno di interventi decisi ora. Sarebbero stati necessari almeno una settimana o dieci giorni fa, per non dire ancora prima. Ma ora non abbiamo più tempo da perdere" ha detto Galli, che ha anche affermato che "in questo momento non possiamo avere tutti i ragazzi a scuola, quelli delle superiori in particolare, e vanno prese delle decisioni più o meno drastiche a seconda delle diverse realtà in cui viviamo e a seconda del rapporto tra la presenza dei ragazzi tutti quanti a scuola e l'affollamento dei mezzi pubblici. Il discorso dello scaglionamento delle presenze anche sul luogo di lavoro è molto importante".