MONDO
L'intervista al Corriere
Gentiloni: "Dalla difesa alla crescita, serve una risposta forte: è l'ultima chance per l'Ue"
Invece che arrovellarsi su Trump trovare soluzioni
"Anziché arrovellarci su Trump - aggiunge -, lavoriamo alle risposte. L'Italia ha un ruolo importante". "Collaboreremo con il presidente eletto. Gli Usa sono il nostro principale alleato - spiega il titolare della Farnesina -. Mi sembra difficile capire ora quanto Trump presidente sarà diverso da Trump candidato. Non credo a un isolazionismo da America degli anni Trenta. Immagino semmai gli Stati Uniti più concentrati sui propri interessi economici".
Gentiloni parla quindi dell'Unione europea: "Ha avuto due campanelli d'allarme: la Brexit e l'elezione di Trump. La reazione c'è stata, ma parziale e timida", "qualche piccolo passo sulla difesa europea, sulle politiche economiche per la crescita non più considerata un'eresia, sulle politiche migratorie. Scelte che hanno visto un ruolo determinante o esclusivo del governo italiano per far uscire l'Unione dalla sua crisi più seria da 60 anni".
"Se questa crisi non produce una reazione forte - è dunque il suo allarme -, rischia di essere un'ultima spiaggia per l'Europa. Altro che grinta". La Nato, dice anche Gentiloni, "non è un'organizzazione benefica degli Usa. Ci è costato molto l'impegno in Afghanistan". In Siria, osserva anche, "una strana alleanza Washington- Mosca-Damasco- Teheran è improbabile".