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MONDO

Migranti, "risolvere problema a radice"

Gentiloni a Tunisi, incontra presidente. Sulla Libia: "Nessuna impunità, terrificanti atti disumani"

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Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha incontrato nel palazzo presidenziale di Tunisi il presidente della Repubblica tunisina, Beji Caid Essebsi. Poi sono previsti incontri con il presidente dell'Assemblea dei rappresentanti del popolo tunisino, Mohammed Ennaceur, e con il Primo ministro Youssef Chahed.  

Italia-Tunisia: relazioni antiche ed eccellenti
"Ringrazio il presidente per la sua accoglienza in questo magnifico posto: che le nostre relazioni siano antiche lo dimostra il fatto che siamo qui a Cartagine in questo palazzo e tra Roma e Cartagine ci sono rapporti antichi che poi hanno dato luogo a una straordinaria amicizia. Oggi le relazioni economiche, culturali, politiche, tra la Tunisia e l'Italia sono eccellenti: siamo orgogliosi di essere presenti in questo Paese con le nostre imprese, di essere secondo partner economico della Tunisia, di avere un'importante comunità tunisina impegnata e rispettata in Italia". Lo dice il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, al termine dell'incontro con il presidente della Repubblica tunisina, Beji Caid Essebsi. 

Flussi Tunisia a ottobre tornati normali 
"Con Essebsi abbiamo constatat ol'ottimo andamento della collaborazione dei nostri Paesi sulle questioni migratorie: c'è un accordo da sei anni tra Italia eTunisia e il buon funzionamento si vede anche nei momenti in cui ci sono delle difficoltà". Lo dice il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, al termine dell'incontro con il presidente della Repubblica tunisina, Beji Caid Essebsi. "Noi abbiamo avuto qualche piccola difficoltà durante l'estate, che non aveva -voglio sottolinearlo - nulla a che fare con la riduzione dei flussi in arrivo dalla Libia: c'era un incremento di limitate proporzioni ai flussi irregolari dalla Tunisia e abbiamo fatto fronte insieme. Già dal mese di ottobre la situazione è tornata nella sua sostanziale normalità", sottolinea il premier. 

Egitto: unione forze terrore minaccia grave 
"Siamo colpiti dalla strage terroristica avvenuta ieri nel Nord del Sinai, abbiamo espresso solidarietà all'Egitto e vicinanza alle vittime. Questa orribile strage è uno dei segni del rischio che le forze terroristiche che hanno combattuto per Daesh insieme a gruppi di Al Qaeda e altre forze jihadiste, possano essere una minaccia grave e dobbiamo contrastarle insieme". Lo dice il premier Paolo Gentiloni. "E' una sfida sempre più impegnativa alla quale dobbiamo fare fronte insieme" a Paesi come la Tunisia.

Impedire influenza negativa
"Essebsi ha condiviso le nostre valutazioni sulla situazione in Libia: la Tunisia ha un interesse diretto enorme nei rapporti con la Libia ed Essebsi ha una conoscenza del problema notevole. Mi ha fatto particolarmente piacere constatare l'assoluta convergenza di posizioni, nel sostegno al tentativo di mediazione dell'inviato Onu, nella consapevolezza che non possa prevalere una delle parti e nella necessità di favorire il dialogo tra le diverse componenti libiche senza consentire che interessi diversi esercitino un'influenza negativa. Italia e Tunisia lavoreranno insieme per evitare che nelle prossime settimane si creino motivi di tensione". 

Risposta a terrore non è solo militare
"Con Essebsi abbiamo innanzitutto confermato l'impegno comune contro il terrorismo che vede insieme i nostri governi, le nostre forze di sicurezza e intelligence collaborare in una sfida sempre più impegnativa alla quale dobbiamo fare fronte insieme". Lo dice Gentiloni al termine dell'incontro con Essebsi.  "La risposta - aggiunge il premier - non può essere solo militare, il successo dipende dalla forza delle nostre società e il successo di una società pluralistica come la Tunisia, capace di dialogo interreligioso, con il rafforzamento dei diritti delle donne, è un'esperienza esemplare per la regione intera".

L'intervista
"I rapporti inquietanti sui trattamenti disumani dei migranti sono una realtà terrificante con la quale ci siamo confrontati da tempo. Purtroppo questa situazione non è una novità. L'impegno dell'Italia insieme alla Libia nel quadro dell'Ue, poggia come noto sulla volontà di lottare contro il traffico illecito di esseri umani, che resta la nostra priorità. Siamo molto coscienti della sfida ed è per questo che noi cooperiamo con le autorità libiche da tempo per migliorare le condizioni dei migranti in Libia, per rinforzare le loro capacità nella gestione dei campi e per assicurare il pieno rispetto dei diritti umani". Lo dice il premier Gentiloni in un'intervista al quotidiano tunisino 'LaPresse'.

"Uno degli obiettivi è bloccare gli arrivi in Libia, perché siamo coscienti della situazione drammatica dei campi libici. Anche la questione delle responsabilità resta fondamentale: non accetteremo una logica di impunità", sottolinea il presidente del Consiglio.   

"Pensiamo che un ruolo centrale debba essere giocato dall'Onu. L'Italia è stata il primo Paese a sostenere la necessità di rafforzare il ruolo delle Nazioni Unite e in generale delle organizzazioni internazionali in Libia e siamo i più impegnati a sostenere le attività di Unhcr e Oim in Libia. Abbiamo deliberato un contributo supplementare nei giorni scorsi per attività future per le Ong italiane in partenariato con le Ong libiche per rafforzare le strutture dedicate alla salute e alle donne nei campi", conclude.

Risolvere problema a radice
"Il fatto che l'Italia sia in prima linea nella gestione delle migrazioni irregolari sulla rotta del Mediterraneo centrale non ci impedisce di essere pienamente coscienti del fatto che si debba risolvere il problema alla radice: investendo in Africa per spingere lo sviluppo, sostenere la crescita, stabilizzare la Libia e lottare contro il traffico di esseri umani". Lo dice il premier nell'intervista al quotidiano tunisino.   

"Con la mia visita voglio riaffermare con forza - sottolinea- il ruolo dell'Italia come partner strategico della Tunisia. Il sostegno attivo dei paesi amici è importante per la Tunisia, che conclude con grande coraggio la sua transizione democratica, nonostante i numerosi ostacoli e difficoltà incontrate sul percorso. Il mio messaggio è che l'Italia è là, presente, per aiutare la riuscita dell'esperienza tunisina, incoraggiare la ripresa economica, ma anche per operare insieme per la costruzione di uno spazio mediterraneo armonioso, stabile esolido".   

"A maggio 2016, come ministro degli Esteri, sono venuto a inaugurare a Tunisi un business forum alla testa di 200 imprenditori italiani. Penso che sia molto importante per attirare nuovi investimenti privati di nuovo in Tunisia, ridare fiducia agli investitori mostrando loro che nonostante le difficoltà del governo tunisino, dopo aver ristabilito condizioni di sicurezza quel governo è impegnato in un processo di riforme in una autentica volontà di ricreare un buon contesto per gli affari. Il nostro impegno a incoraggiare il ritorno degli investimenti in Tunisia si accompagna all'appoggio del settore privato attraverso strumenti di finanziamento alle Pmi tunisine", spiega il presidente del Consiglio. 

Rafforzare scambi cultura e media
"La cooperazione interuniversitaria" e "l'archeologia" sono settori di "collaborazione molto fruttuosa" tra Italia e Tunisia. "L'interesse per la lingua italiana in Tunisia è straordinario, com'è testimoniato dal numero di corsi della nostra lingua previsti nei cicli scolastici locali. E' inoltre formidabile constatare il numero di tunisini che per tradizione seguono la televisione italiana e hanno appreso la nostra lingua, l'affetto che provano per l'Italia e la sua cultura. Sono convinto che attraverso questo interesse, possiamo sviluppare il potenziale esistente per rafforzare ulteriormente gli scambi anche nel settore dei media". Lo dice Gentiloni sempre nell'intervista al quotidiano tunisino La Presse.

"Esistono già delle collaborazioni tra le agenzia di stampaitaliane e tunisine: lo scorso 10 maggio Tunisi ha accolto il forum annuale dell'agenzia di stampa italiana Ansa sul tema 'Un'alleanza strategia euro-araba', sulle nuove sfide che affronta l'informazione su Internet. L'agenzia Tunis AfriquePresse (Tap) e l'agenzia ANSA hanno siglato un nuovo accordo di partenariato strategico che prevede, tra l'altro, lo sviluppo di un lavoro comune per lo scambio di conoscenze sul piano editoriale e tecnico. E' importante incoraggiare questo genere di iniziative, anche per proiettare un'immagine corretta di quello che davvero rappresenta la Tunisia tra i Paesi del Nord Mediterraneo", aggiunge il presidente del Consiglio.

Violenza donne: è vergogna, Italia dice basta
L'Italia civile si unisce per dire basta alla vergogna della violenza sulle donne". Lo scrive suTwitter il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che accompagna al messaggio l'hashtag #giornatacontrolaviolenzasulledonne. 
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