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MONDO

La reazione alle critiche

Giornalisti in carcere in Turchia, Erdogan: "L'Ue si faccia i fatti suoi"

Il presidente turco: "Non siamo preoccupati per quello che l'Ue potrebbe dire né se ci accetta come membri"

Recep Tayyip Erdogan
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L'Ue condanna gli arresti dei giornalisti in Turchia e poche ore dopo il premier Erdogan rimanda le critiche al mittente: "L'Unione si faccia i fatti suoi". 

"L'Ue non può interferire"
"L'Unione Europea non può interferire nei passi intrapresi...all'interno dello stato di diritto contro elementi che minacciano la nostra sicurezza nazionale", ha detto Erdogan in dichiarazioni riprese dalla televisione turca, le prime dopo gli arresti di domenica, "dovrebbe farsi gli affari suoi".

La protesta contro gli arresti
Intanto davanti alla sede della Direzione generale di sicurezza di Ankara, dove si svolgono gli interrogatori, un migliaio di persone hanno inscenato una protesta per chiedere la liberazione dei detenuti. Il bersaglio dell'operazione sono il quotidiano più letto del Paese, Zaman, e una serie di altre testate e personaggi dell'impero mediatico Samanyolu, vicino a Fethullah Gulen, il predicatore autoesiliatosi negli Stati Uniti nel 1999, che dopo esserne stato alleato ha lanciato una campagna contro Erdogan, al potere dal 2002.

 
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