MONDO
Scheda
Giubileo, i contenuti della Bolla di indizione
Nel documento che indice l'Anno Santo straordinario Papa Francesco descrive gli elementi centrali del prossimo Giubileo, che inizierà l'8 dicembre e si concluderà il 20 novembre 2016
Città del Vaticano
La Bolla di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia, dal titolo "Misericordiae vultus", è composta da 25 numeri. Al suo interno Papa Francesco descrive i tratti salienti della misericordia ponendo innanzitutto il tema alla luce del volto di Cristo. La misericordia – dice - non è una parola astratta, ma un volto da riconoscere, contemplare e servire. La Bolla si snoda in chiave trinitaria (nn. 6-9) e si estende nel descrivere la Chiesa come segno credibile di misericordia: "L'architrave che sorregge la vita della Chiesa è la misericordia" (n. 10).
Dall’8 dicembre al 20 novembre 2016
Il Papa indica le tappe salienti del Giubileo. L'apertura coincide con il 50esimo anniversario della chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II: "La Chiesa sente il bisogno di mantenere vivo quell'evento. Per lei iniziava un nuovo percorso della sua storia. I Padri radunati nel Concilio avevano percepito forte, come un vero soffio dello Spirito, l'esigenza di parlare di Dio agli uomini del loro tempo in un modo più comprensibile". La conclusione, si legge nel testo, avverrà "nella solennità liturgica di Gesù Cristo Signore dell'universo, il 20 novembre 2016”.
In tutte le diocesi del mondo
Una peculiarità di questo Anno Santo consiste nel fatto che non sarà celebrato solo a Roma ma anche in tutte le altre diocesi del mondo. La Porta Santa sarà aperta dal Papa a San Pietro l'8 dicembre e la domenica successiva in tutte le Chiese del mondo. Un'altra novità è che il Papa concede la possibilità di aprire la Porta Santa anche nei Santuari, dove i pellegrini si recano in preghiera.
“Misericordiosi come il Padre”
Nel testo Papa Francesco recupera l'insegnamento di San Giovanni XXIII, che parlava della "medicina della Misericordia", e di Paolo VI, che identificava la spiritualità del Vaticano II con quella del Samaritano. La Bolla spiega, inoltre, alcuni aspetti salienti del Giubileo: anzitutto il motto "Misericordiosi come il Padre", poi il senso del pellegrinaggio e soprattutto l'esigenza del perdono. Il tema particolare che sta a cuore al Papa è espresso al n. 15: le opere di misericordia corporale e spirituale dovranno essere riprese per "risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre di più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina". Un'altra indicazione è offerta per la Quaresima con l'invio dei "Missionari della Misericordia" (n. 18), un'iniziativa nuova e originale con la quale il Papa intende evidenziare più concretamente la sua cura pastorale.
Contro criminali e corrotti
Il n. 19 è un forte richiamo contro la violenza organizzata e contro le persone "fautrici o complici" di corruzione. Parole molto forti con le quali il Papa denuncia questa "piaga putrefatta" e insiste perché in questo Anno Santo vi sia una vera conversione: "Questo è il momento favorevole per cambiare vita! Questo è il tempo di lasciarsi toccare il cuore. Davanti al male commesso, anche a crimini gravi, è il momento di ascoltare il pianto delle persone innocenti depredate dei beni, della dignità, degli affetti, della stessa vita. Rimanere sulla via del male è solo fonte di illusione e di tristezza. La vera vita è ben altro. Dio non si stanca di tendere la mano. È sempre disposto ad ascoltare, e anch'io lo sono, come i miei fratelli vescovi e sacerdoti. È sufficiente solo accogliere l'invito alla conversione e sottoporsi alla giustizia, mentre la Chiesa offre la misericordia" (n. 19).
I rapporti con le altre religioni
Il richiamo all'Indulgenza come tema tradizionale del Giubileo è espresso al n. 22. Un ultimo aspetto originale è offerto da Papa Francesco riguardo alla misericordia come tema comune a Ebrei e Musulmani: "Questo Anno Giubilare vissuto nella misericordia possa favorire l'incontro con queste religioni e con le altre nobili tradizioni religiose; ci renda più aperti al dialogo per meglio conoscerci e comprenderci; elimini ogni forma di chiusura e di disprezzo ed espella ogni forma di violenza e di discriminazione" (n. 23).
“Lasciamoci sorprendere da Dio”
Il desiderio del Papa è che questo Anno Santo possa diventare un'occasione per "vivere nella vita di ogni giorno la misericordia che da sempre il Padre estende verso di noi. In questo Giubileo lasciamoci sorprendere da Dio. Lui non si stanca mai di spalancare la porta del suo cuore per ripetere che ci ama e vuole condividere con noi la sua vita”. “In questo Anno Giubilare –aggiunge - la Chiesa si faccia eco della Parola di Dio che risuona forte e convincente come una parola e un gesto di perdono, di sostegno, di aiuto, di amore. Non si stanchi mai di offrire misericordia e sia sempre paziente nel confortare e perdonare”.
Dall’8 dicembre al 20 novembre 2016
Il Papa indica le tappe salienti del Giubileo. L'apertura coincide con il 50esimo anniversario della chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II: "La Chiesa sente il bisogno di mantenere vivo quell'evento. Per lei iniziava un nuovo percorso della sua storia. I Padri radunati nel Concilio avevano percepito forte, come un vero soffio dello Spirito, l'esigenza di parlare di Dio agli uomini del loro tempo in un modo più comprensibile". La conclusione, si legge nel testo, avverrà "nella solennità liturgica di Gesù Cristo Signore dell'universo, il 20 novembre 2016”.
In tutte le diocesi del mondo
Una peculiarità di questo Anno Santo consiste nel fatto che non sarà celebrato solo a Roma ma anche in tutte le altre diocesi del mondo. La Porta Santa sarà aperta dal Papa a San Pietro l'8 dicembre e la domenica successiva in tutte le Chiese del mondo. Un'altra novità è che il Papa concede la possibilità di aprire la Porta Santa anche nei Santuari, dove i pellegrini si recano in preghiera.
“Misericordiosi come il Padre”
Nel testo Papa Francesco recupera l'insegnamento di San Giovanni XXIII, che parlava della "medicina della Misericordia", e di Paolo VI, che identificava la spiritualità del Vaticano II con quella del Samaritano. La Bolla spiega, inoltre, alcuni aspetti salienti del Giubileo: anzitutto il motto "Misericordiosi come il Padre", poi il senso del pellegrinaggio e soprattutto l'esigenza del perdono. Il tema particolare che sta a cuore al Papa è espresso al n. 15: le opere di misericordia corporale e spirituale dovranno essere riprese per "risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre di più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina". Un'altra indicazione è offerta per la Quaresima con l'invio dei "Missionari della Misericordia" (n. 18), un'iniziativa nuova e originale con la quale il Papa intende evidenziare più concretamente la sua cura pastorale.
Contro criminali e corrotti
Il n. 19 è un forte richiamo contro la violenza organizzata e contro le persone "fautrici o complici" di corruzione. Parole molto forti con le quali il Papa denuncia questa "piaga putrefatta" e insiste perché in questo Anno Santo vi sia una vera conversione: "Questo è il momento favorevole per cambiare vita! Questo è il tempo di lasciarsi toccare il cuore. Davanti al male commesso, anche a crimini gravi, è il momento di ascoltare il pianto delle persone innocenti depredate dei beni, della dignità, degli affetti, della stessa vita. Rimanere sulla via del male è solo fonte di illusione e di tristezza. La vera vita è ben altro. Dio non si stanca di tendere la mano. È sempre disposto ad ascoltare, e anch'io lo sono, come i miei fratelli vescovi e sacerdoti. È sufficiente solo accogliere l'invito alla conversione e sottoporsi alla giustizia, mentre la Chiesa offre la misericordia" (n. 19).
I rapporti con le altre religioni
Il richiamo all'Indulgenza come tema tradizionale del Giubileo è espresso al n. 22. Un ultimo aspetto originale è offerto da Papa Francesco riguardo alla misericordia come tema comune a Ebrei e Musulmani: "Questo Anno Giubilare vissuto nella misericordia possa favorire l'incontro con queste religioni e con le altre nobili tradizioni religiose; ci renda più aperti al dialogo per meglio conoscerci e comprenderci; elimini ogni forma di chiusura e di disprezzo ed espella ogni forma di violenza e di discriminazione" (n. 23).
“Lasciamoci sorprendere da Dio”
Il desiderio del Papa è che questo Anno Santo possa diventare un'occasione per "vivere nella vita di ogni giorno la misericordia che da sempre il Padre estende verso di noi. In questo Giubileo lasciamoci sorprendere da Dio. Lui non si stanca mai di spalancare la porta del suo cuore per ripetere che ci ama e vuole condividere con noi la sua vita”. “In questo Anno Giubilare –aggiunge - la Chiesa si faccia eco della Parola di Dio che risuona forte e convincente come una parola e un gesto di perdono, di sostegno, di aiuto, di amore. Non si stanchi mai di offrire misericordia e sia sempre paziente nel confortare e perdonare”.