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MONDO

La pena sarà decisa nelle prossime settimane

Giudicata colpevole l'agente che uccise l'afroamericano Daunte Wright a Minneapolis

L'ex poliziotta ha sempre sostenuto di aver confuso la pistola col taser

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E' stata giudicata colpevole Kim Potter, l'agente di polizia che a Minneapolis uccise il ventenne afroamericano Daunte Wright sparandogli con la pistola di ordinanza. Potter ha sempre sostenuto si sia trattato di un tragico errore, avendo scambiato l'arma per il taser. 

Potter è stata giudicata (ma solo 12 giurati hanno deciso di esprimere un verdetto) colpevole per entrambi i capi di accusa, omicidio di primo e secondo grado, per i quali rischia rispettivamente fino a 10 e 15 anni di carcere. La condanna per l'ex agente, 49 anni, è attesa per le prossime settimane.

Dopo aver ascoltato ben 33 testimoni in tre settimane di dibattimento processuale, e dopo 27 ore di camera di consiglio, è passata quindi la tesi dell'accusa che ha puntato sulla grave negligenza dell'ex agente nonostante il suo addestramento con le armi da fuoco. La difesa aveva sostenuto la tesi dell'errore: "Non sapeva di avere in mano una pistola, pensava fosse il taser". 

Daunte Wright, afroamericano, venne fermato per un controllo stradale a Brooklyn Center, in Minnesota. L'accaduto riaccese la rabbia della comunità locale, già ferita dall'omicidio di George Floyd,  diventato simbolo del movimento Black Lives Matter. 
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