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ITALIA

Per la prima volta alla cerimonia un Presidente reggente

Giustizia, Santacroce apre l'anno giudiziario: "Riforma indispensabile"

"Basta con riforme a costo zero", dice il primo Presidente di Cassazione che chiede dei "filtri" per l'accesso al secondo e terzo grado di giudizio e auspica che la politica non sia guidata dall'economia. Il ministro Orlando: Stato e Giustizia, cambiamenti siano intrecciati

Giorgio Santacroce
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Grazie a Giorgio Napolitano per i 9 anni di "impegno straordinario" come "autorevole e apprezzato custode delle istituzioni repubblicane" e della Costituzione, con l'augurio di "riprendere meritatamente la propria vita". Giorgio Santacroce, Primo presidente della Cassazione, apre così, con un omaggio all’ormai ex Presidente Napolitano, la sua relazione per la cerimonia d’apertura dell'anno giudiziario.
 
Una relazione in cui Santacroce punta il dito contro le riforme a costo zero, a suo dire non sufficienti a smaltire arretrati ed accelerare processi, ed invita la politica a non essere dipendente dall’economia auspicando, ancora una volta, un clima di stabilità viatico alla riforma della giustizia giudicata “indispensabile”.
 
Passando a questioni più tecniche e meno politiche, il primo giudice di Cassazione ha sottolineato la necessità di creare “un filtro” per accedere al secondo grado di giudizio denunciando, contemporaneamente, che alla Cassazione, terzo grado di giudizio, servirebbero più di 3 anni di lavoro solo per smaltire gli arretrati.
 
Infine, una curiosità: per la prima volta nella storia repubblicana, l’anno giudiziario si apre senza la presenza del Presidente della Repubblica. A farne le veci, il presidente reggente Pietro Grasso che siederà nell'Aula Magna, nella prima fila riservata agli ospiti di riguardo. Nell'Aula manca la bandiera del Quirinale ed è invece presente per la prima volta il vessillo biancoceleste del Presidente reggente. A rappresentare il Senato, Maurizio Gasparri, vicepresidente dell’Assemblea di palazzo Madama.
 
Basta riforme a costo zero, riforma giustizia è indispensabile
Per smaltire le cause arretrate e accelerare i processi "non sono sufficienti riforme a costo zero", servono "investimenti in risorse umane e strumentali". Lo sottolinea Santacroce spiegando che "non si possono ottenere risultati migliori senza investimenti, considerato che tutte le misure organizzative finora adottate si sono rivelate insufficienti". Lavoriamo "sotto organico" e nonostante ciò la produttività delle toghe "è tra le più alte d'Europa". "Riformare la giustizia – dice ancora Santacroce - è una delle priorità ineludibili del Paese", "segnali di riattivazione di un progetto riformatore si sono già manifestati", uno sforzo "apprezzato anche all'estero": "perché tutto non rimanga una dichiarazione di intenti e si realizzi, occorre che siano garantiti la solidità del quadro politico, un serio dibattito istituzionale e il rifiuto di soluzioni improvvisate".

Economia non guidi politica
"Il pericolo più grave è rappresentato, nell'attuale società globalizzata, dalla possibilità che la politica sia 'asservita' alle scelte economiche e che l'economia assurga al ruolo di guida delle decisioni politiche, innalzandosi a unico parametro dell'agire dell'uomo". "Il rischio – sottolinea Santacroce - è che nell'intraprendere l'opera di riforma, - prosegue Santacroce - anche l'esercizio della giurisdizione venga valutato non per l'efficacia con la quale risponde all'effettiva tutela dei diritti, nella costante tensione tra 'valori non negoziabili' e promozione della persona, ma per il suo conformarsi alle indicazioni emergenti dalle esigenze dell'economia".
 
Appello e Cassazione, servono filtri o si rischia collasso

Il giudizio di appello si può "strutturare in modo diverso, circoscrivendolo al controllo degli errori che possono aver inficiato il giudizio di primo grado". E’ l’indicazione che arriva da Santacroce per abbreviare i tempi di durata dei processi. "Non si tratta di garantire la ragionevole durata dei processi tagliando sul terreno delle impugnazioni. L'appello - prosegue Santacroce - è un istituto che risponde a una esigenza fondamentale, che è quella di correggere, ove necessario, l'errore del primo giudice. Eliminare l'appello vorrebbe dire perdere una fetta importante di garanzia". Tuttavia, secondo Santacroce, un 'filtro' deve essere messo. Secondo il magistrato più autorevole del Paese, inoltre, per snellire i tempi della giustizia, "si impone, allora, sia per il civile che per il penale, una selezione molto incisiva delle materia riservate alla magistratura togata, in modo da conseguire una significativa riduzione delle sopravvenienze". Sul fronte Cassazione invece, “ipotizzando l'impossibile sopravvenienza zero, occorrerebbero pur sempre tre anni e 4 mesi per azzerare le cause arretrate della Corte di Cassazione". Per questo dice il primo giudice, serve una "energica cura dimagrante" che alleggerisca la Suprema Corte dei processi pendenti da anni per consentirle di svolgere il suo ruolo che è quello "di assicurare l'uniformità della giurisprudenza, e con essa la certezza del diritto e la prevedibilità delle decisioni future". Santacroce sottolinea poi come "sono restate pressochè inascoltate le reiterate richieste di interventi legislativi che rimeditino profondamente le tipologie dei vizi prospettabili in sede di legittimità e definiscano i casi di ricevibilità del ricorso per Cassazione approntando per essi più snelli moduli decisionali". Insomma, Santacroce chiede filtri anche per i ricorsi in Cassazione e la possibilità di 'modelli' di sentenze standard per le cause seriali. "Diciamo queste cose da anni, ma se il Legislatore non interverrà per risolvere questa ingiustificabile e non più tollerabile situazione, si dovranno studiare nuovi criteri e modalità di proposizione e decisione dei ricorsi. In questa prospettiva mi riservo di convocare in tempi brevi una Assemblea generale della Corte di Cassazione".
 
Cause civili -6,8% ma pendono ancora 4,8 mln di processi
"Sul piano nazionale si è avviato un consistente processo di riduzione del contenzioso pendente, che riguarda gli uffici giudiziari di ogni grado", rispetto al 2012 i processi civili pendenti "si sono ridotti del 4,2% e del 6,8% nel 2014, attestandosi in questo ultimo anno al numero complessivo di 4.898.745". Lo sottolinea Santacroce parlando degli effetti positivi sulla giustizia civile dovute "alla riduzione delle nuove iscrizioni, che si è manifestata soprattutto nelle corti di appello (-15,1%) e in misura minore nei tribunali e negli uffici dei giudici di pace". In controtendenza la Cassazione dove invece si è registrato "un aumento dell'1,1% delle nuove iscrizioni".

Sovraffolamento carceri
"Tutti gli allarmi lanciati restano drammaticamente attuali", sottolinea Santacroce. Sul sovraffollamento carcerario e i diritti dei detenuti, l'Italia è ancora sotto osservazione e a giugno è attesa una nuova pronuncia del Consiglio d'Europa. "Il problema dell'eccesso di carcerazione chiama in causa anche i giudici che non possono limitarsi a sollecitare sempre e comunque l'intervento della politica e del legislatore. E' necessario che si assumano anche essi la responsabilità di rendere effettivo il principio del 'minimo sacrificio possibile' che deve governare ogni intervento, specie giurisdizionale, in tema di libertà personale".

La legge Fini-Giovanardi
"La gravità della sanzione non assicura un effetto di deterrenza, sicchè appare criticabile la tendenza del legislatore a inasprire continuamente le pene detentive" in materia di stupefacenti sottolinea il Primo presidente. La Fini-Giovanardi non "ha prodotto alcuna contrazione dei reati in materia di droghe".
  
Società insoddisfatta della Giustizia, basta scontri tra pm
"Rispetto agli anni passati la situazione della giustizia penale è lievemente migliorata, anche se nella società italiana è tuttora radicata l'insoddisfazione per un sistema penale che non svolge una apprezzabile azione dissuasiva". Lo sottolinea Santacroce rilevando come negli uffici di merito è "diminuito" il numero dei nuovi processi iscritti. Tra luglio 2013 e giugno 2014, sono stati iscritti 3.349.742 nuovi processi e ne sono stati definiti 3.207.216. Nelle Corti di appello c'è stato il calo più "rilevante" pari al -10,6%. Fa eccezione la Cassazione, come nel civile, dove c'è stato un aumento del 4,1% dei ricorsi (55.822). La magistratura dopo 'Mani pulite' ha iniziato "una parabola discendente", con la "disaffezione" dei cittadini per le "credenziali mortificanti" che esibisce, come i processi lumaca e il degrado delle carceri, ma a questa crisi di fiducia concorrono anche le "frequenti tensioni e polemiche" soprattutto tra pm e "forme di protagonismo, cadute di stile e improprie esposizioni mediatiche". Lo sottolinea  Santacroce riferendosi anche allo scontro Bruti-Robledo in atto alla Procura di Milano.

La relazione del ministro Orlando
"Riforma dello Stato e riforma della giustizia risultano profondamente intrecciate. Il rinnovamento della Repubblica si fonda anche su una rinnovata giurisdizione". Così il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, nel suo intervento per l’inaugurazione dell'anno giudiziario in Cassazione. Ministro che ha ricordato traa i risultati ottenuti sinora l'avvio del processo civile telematico, "l'entrata a pieno regime del nuovo assetto della geografia giudiziaria, del superamento del sovraffollamento carcerario, dell'acquisita centralità della giustizia civile nel dibattito pubblico". Orlando ha infine sottolineato che "nel corso degli anni il nostro Paese ha rinunciato, a differenza di molti stati dell'Unione, a sviluppare un sistema di pene alternative, strada che ci ha condotti ad avere - ha detto - uno dei sistemi di esecuzione penale tra i più costosi del continente, circa tre miliardi annui, e tra i meno efficaci se valutato in termine di recidiva. Gli interventi legislativi degli ultimi anni, indubbiamente stimolati dalla decisione della corte europea - ha concluso il guardasigilli - hanno rivisto e modificato questa impostazione che è, però, essenziale proseguire".
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