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ECONOMIA

Ieri scadeva il termine per la rata da 1,6 miliardi

La Grecia non paga l'Fmi, "stop aiuti". Oggi nuovo Eurogruppo, attesa per nuova proposta di Atene

È il primo Paese avanzato a fare default nei confronti del Fondo monetario internazionale. La teleconferenza dell'Eurogruppo è slittata alle 17.30 per discutere la richiesta di un terzo salvataggio. Fitch taglia il rating della Grecia a "CC" da "CCC". Pensionati ancora in fila davanti alle banche chiuse

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Mentre in Europa è in corso un nuovo tentativo di accordo in extremis per evitare l'uscita della Grecia dall'Euro, sul fronte finanziario si è registrato il default del Paese nei confronti del Fondo monetario internazionale. Atene, infatti, ieri non ha pagato la rata in scadenza del prestito da 1,6 miliardi di euro. Un gesto la cui conseguenza più importante è quella simbolico, perché si tratta del primo Paese avanzato a saltare un pagamento nei 71 anni di storia dell'istituto creato a Bretton Woods, di cui la Grecia è tra l'altro membro fondatore.

A livello diplomatico si continua a lavorare. In mattinata era prevista una nuova teleconferenza dell'Eurogruppo - poi slittata alle 17.30 - e da Atene si aspetta una nuova proposta. La Germania chiede però che si aspetti l'esito del referendum fissato in Grecia per domenica 5 luglio per varare un eventuale nuovo piano di salvataggio. 

La trattativa last minute
Ad avviare la trattativa in extremis è stato, nella mattinata di martedì, il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, che ha detto a Tsipras di essere pronto a convocare un Eurogruppo di emergenza per stanziare nuovi aiuti alla Grecia, a patto che il premier accetti le condizioni dei creditori e faccia campagna per il sì al referendum indetto da Atene. La risposta della Grecia è arrivata nel pomeriggio di ieri: Tsipras ha avanzato la richiesta di un programma di aiuti biennali dell'Esm, il meccanismo permanente europeo salvastati, e di una ristrutturazione del debito. 

Migliaia di pensionati in fila dalle prime ore del giorno
Intanto da questa mattina in Grecia lunghe file di pensionati si sono formate davanti agli istituti di credito, aperti per il solo pagamento in contanti delle pensioni. Le principali banche elleniche hanno detto che i pagamenti - per un massimo quotidiano di 120 euro - verranno fatti secondo un ordine alfabetico, anche se alcuni istituti hanno detto che i pensionati verranno serviti secondo l'ordine con cui si sono messi in fila, per evitare tensioni e caos.    

Il referendum del 5 luglio costerà 20 milioni di euro
Intanto il referendum indetto da Atene sul piano proposto dai creditori divide l'opinione pubblica nel Paese, creando due schieramenti: uno a favore del partito di Syriza e l'altro contro. Il voto è fissato per domenica prossima, il 5 luglio. La consultazione, valida solo se partecipa almeno il 40% degli aventi diritto, costerà 20 milioni di euro.

Fitch abbassa rating  a "CC"
Alla luce della situazione, l'agenzia Fitch ha annunciato di aver abbassato il rating sul debito sovrano della Grecia portandolo da "CCC" a "CC". Tra le ragioni "il fallimento dei negoziati con i creditori" e "l'annuncio di un referendum decisivo per il futuro economico del Paese". Il rating "CC" è un gradino al di sopra del livello in cui l'agenzia ritiene un default inevitabile. Già Standard & Poor's aveva tagliato il rating delle maggiori banche greche: Alpha Bank, Eurobank, National Bank of Greece e Piraeus da CCC a SD (selective default).
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