MONDO
Affossato il tentativo di compromesso del presidente Juncker
Grecia. Il premier Tsipras: "La proposta dell'Unione europea? Irrealistica e assurda"
Il governo ellenico fa marcia indietro sui pagamenti all'Fmi e chiede a Bce e Commissione Ue di ritirare l'ipotesi di accordo di mercoledì scorso. Ieri era previsto il pagamento di una parte del debito ma slitta a fine mese
Dopo avere anche fatto marcia indietro sui pagamenti al Fmi, rinviati, l'aria che si respira a Bruxelles sta tra lo sbigottimento e la sensazione che la misura sia colma: "Un brutto segno" sia per i negoziati che per i mercati, che hanno subito colpito durissimi l'altalena di messaggi contraddittori del governo greco affondando le Borse, per prima quella di Atene che ha chiuso a quasi -5%.
In un netto discorso anti-creditori, sulla scia delle posizioni dell'ala più radicale di Syriza davanti al Parlamento greco convocato d'urgenza, Tsipras ha chiesto a Commissione Ue, Bce e Fmi di "ritirare la proposta" che pure il mercoledì notte a Bruxelles aveva definito "una buona base" per arrivare a un accordo "molto vicino".
Un testo che ancora oggi Bruxelles considera tale, ma che il premier greco, che deve tenere insieme partito e governo che rischiano di sfaldarsi tra falchi e colombe, ha bocciato senza speranza: "Il popolo greco ci dice: non abbandonate le vostre domande ragionevoli, non cedete alle richieste irragionevoli". Buttando sul piatto anche il tema tabù della ristrutturazione del debito, che finora non è mai entrato direttamente nei negoziati. Il premier greco ha chiesto di darvi "una soluzione definitiva, sia per la Grecia che per l'Europa".
Eppure per Tsipras un accordo con i creditori resta tuttora "vicino come non mai". Una retorica però continuamente contraddetta dai fatti: mercoledì notte era stato ipotizzato un nuovo incontro Tsipras-Juncker a Bruxelles, ma il premier greco ha preferito arringare il Parlamento.
La prossima finestra utile per un incontro con il presidente della Commissione Ue slitta così al prossimo mercoledì, a meno che Tsipras non si presenti a discutere ai margini del G7 a Elmau o della plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo.
Più che altro il nodo, spiegano fonti Ue, resta "avere qualcosa su cui discutere". E i continui cambiamenti di idea di Tsipras, in particolare l'eclatante rinvio dei pagamenti al Fmi a fine mese, non fanno altro che aggiungere "tensione" ai negoziati e incertezza sui mercati. Anche se la Commissione ha rassicurato che la scelta di Atene "non mette in dubbio la sua capacità di onorare i debiti", Fitch ha avvertito che il rischio che la Grecia non paghi l'Fmi a fine mese è "reale", e lo stesso governatore della Banca centrale di Atene, l'ex ministro delle Finanze Yannis Stournaras, si è opposto alla scelta del governo.
La misura sembra ormai colma, e i nervi cominciano a saltare: la cancelliera Angela Merkel sembra in rotta con il ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble, che forse vedrà martedì a Berlino il collega greco Yanis Varoufakis. E persino il presidente dell'Europarlamento Martin Schulz è sbottato in un "ne ho le scatole piene".