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ITALIA

La visita in Liguria

Il Papa a Genova: "Non reddito per tutto ma lavoro per tutti"

Applausi e commozione tra i lavoratori Ilva. Poi incontra i giovani: "Abbiate coraggio come Colombo"

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"Quando l'economia passa nelle mani degli speculatori tutto si rovina, l'economia perde il volto e i volti e una economia senza volti è astratta. Dietro delle decisioni dello speculatore non ci sono persone. Diventa un'economia senza volto e quindi un'economia spietata". Lo ha detto il Papa parlando all'Ilva di Genova aggiungendo che "bisogna temere gli speculatori, non gli imprenditori".

"Qualche volta il sistema politico sembra incoraggiare chi specula sul lavoro e non chi investe e crede nel lavoro. Perche'? Perchè crea burocrazia e controlli partendo dall'ipotesi che gli attori dell'economia siano speculatori, e così chi non lo è, è svantaggiato, chi invece lo è, trova i mezzi per eludere i controlli". Ha proseguito il Papa. "Si sa che i regolamenti e le leggi pensati per i disonesti finiscono per penalizzare gli onesti". "A volte si pensa che un lavoratore lavori bene solo perché è pagato: questa è una grave disistima dei lavoratori e del lavoro perche nega la dignità del lavoro". Le persone lavorano bene innanzitutto "per la dignità e per l'onore". Il Pontefice si è soffermato sui problemi del legati al mondo. "Oggi il lavoro è a rischio" perché dove il lavoro "non si considera con la dignità che ha" e invece "il mondo del lavoro è una priorità umana e pertanto è una priorità cristiana, e anche una priorità del Papa". Francesco ha sottolineato come "attorno al lavoro si edifica l'intero patto sociale: quando non si lavora, si lavora male, si lavora poco o si lavora troppo, è la democrazia ad entrare in crisi" e citando anche il primo articolo della Costituzione italiana ha commentato che "possiamo dire che togliere lavoro alla gente o sfruttare la gente con un lavoro indegno e malpagato è anticostituzionale. E allora se non fosse fondata sul lavoro la Repubblica italiana - ha rilevato Bergoglio - non sarebbe una democrazia".

"Si deve andare in pensione all'età giusta" e non prima magari usufruendo di un assegno. E' l'appello del Papa. Mettendosi nei panni di un prepensionato ha detto: "Ho per mangiare? Sì. Ho la dignità? No, perché non ho il lavoro".

Per 12 volte gli applausi hanno scandito le parole di Bergoglio. Il Papa è stato accolto in fabbrica al grido di "Francesco, Francesco!", gli operai hanno levato al cielo i caschetti e urlato più volte "bravo!".

Alla benedizione finale del pontefice, alcuni degli storici operai Ilva hanno abbassato l'elmetto. Prima di andare via il pontefice ha abbracciato i lavoratori che sono intervenuti con il loro messaggio sul palco e Micaela, la rappresentante del mondo sindacale, gli ha sussurrato: "Mi raccomando", facendo sorridere il Papa. 

3000 in festa al santuario della Guardia 
Papa Francesco ha poi avuto un incontro con i religiosi nella Cattedrale di San Lorenzo, prima di dirigersi verso il santuario della Madonna della Guardia dove circa tremila giovani lo hanno accolto. Sono giovani delle parrocchie e dei gruppi scout di tutta la provincia di Genova e hanno marciato per circa quattro chilometri da Scarpino fino al santuario per incontrare Francesco. Il Papa è stato salutato da centinaia di genovesi che lo hanno atteso lungo la tortuosa strada che si inerpica dalla Valpolcevera fino in cima al monte Figogna.

Tra i fedeli ci sono anche 135 persone che partecipano ad un pranzo privato col Papa nella sala del Caminetto al santuario. Tra loro numerosi rifugiati, tra i quali i nove residenti della casa famiglia 'papa Giovanni' che sorge presso il santuario, una ventina di detenuti nelle carceri di Pontedecimo e di Marassi e un gruppo di senza tetto assistiti da associazioni di volontari genovesi fra cui Caritas, San Marcellino e Ceis. 

Papa a giovani: abbiate coraggio come Colombo
"Orizzonte e coraggio" come i grandi navigatori che sono partiti da Genova. Papa Francesco sprona i giovani e cita anche Cristoforo Colombo. "La sua è stata una sfida grande, ha avuto coraggio". "E' normale che davanti al dolore degli altri il nostro atteggiamento sia chiudere le porte? Se non hai il coraggio di coinvolgerti stai zitto, abbassa la testa e umiliati davanti al Signore. Ci sono cose che sembrano normali ma non sono normali e voi questo dovete pensarlo", ha detto ai giovani. E ha concluso: "Sono sicuro che voi genovesi siete capaci di grandi orizzonti e di tanto coraggio". "Genova - ha detto ancora Francesco - è una città di porto che ha saputo ricevere tante navi e che ha generato grandi navigatori. Per essere discepolo di Gesù ci vuole lo stesso cuore di navigatore, orizzonte e coraggio. Se non hai orizzonte e sei incapace di guardarti il naso non sarai mai" un missionario capace di portare "amore". "Noi dicevamo 'vi butto il guanto in faccia', vi lancio la sfida", ora sta a voi, ha affermato il Papa.

Papa: Italia generosa con migranti, altri no
"E' normale che il Mediterraneo sia diventato un cimitero? E' normale questo? E' normale che tanti Paesi, e non lo dico dell'Italia perche' l'Italia è tanto generosa, che tanti Paesi chiudono la porta a gente piagata, che sfugge dalla fame e dalla guerra? Questo è normale? Se questo non e' normale, allora mi debbo coinvolgere". Ha inoltre detto il Papa.

L'abbraccio dei 100mila
Quasi 100 mila persone hanno assistito alla messa celebrata questo pomeriggio a Genova dal Papa al termine della sua visita pastorale nel capoluogo ligure. "Contro il male di vivere gettiamo l'ancora in Dio", ha affermato. Al termine della celebrazione, prima di lasciare Piazzale Kennedy, è stato intonato il canto di saluto in dialetto genovese "Ma se ghe penso..." (Ma se ci penso). E' una canzone scritta nel 1925 e racconta la storia di un genovese costretto ad emigrare in America Latina. Un omaggio alla storia familiare di Bergoglio, originaria del Piemonte, con i nonni e il padre che partirono, proprio dal porto di Genova, per cercare fortuna in Argentina.
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