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MONDO

Il discorso

Il Papa all'Onu, appello ai governanti: "Casa, lavoro, libertà e terra per tutti"

Al Palazzo di Vetro, Bergoglio chiede all'Onu di riformarsi per consentire la partecipazione alle decisioni anche ai Paesi più poveri. Il monito: "I danni all'ambiente sono danni all'umanità". Poi a Ground Zero invoca la "pace" con rappresentanti di altre confessioni religiose e ad Harlem cita Martin Luther King

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"Come i miei predecessori, confermo l'importanza che la Chiesa Cattolica riconosce all'Onu". Comincia così il discorso di Papa Francesco al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, accolto da una standing ovation dei delegati, e comincia con l'appuntamento all'Onu la giornata newyorchese di Bergoglio. Giornata che è poi proseguita con la visita a Ground Zero e ad una scuola di Harlem, per concludersi con la messa Madison Square Garden, passando per il bagno di folla a Central Park dove 80mila persone hanno salutato il passaggio del Pontefice.

L'appello ai governanti: "Casa, lavoro, terra e libertà per tutti"
Un discorso, caratterizzato da un appello molto forte:"I governanti devono fare tutto il possibile affinché tutti possano disporre della base minima materiale e spirituale per rendere effettiva la loro dignità e per formare e mantenere una famiglia". E questo "minimo" - secondo il Pontefice - "a livello materiale ha tre nomi: casa, lavoro e terra; e un nome a livello spirituale: libertà dello spirito". 

Bergoglio riconosce i successi dell'organizzazione, soprattutto "sui diritti umani" e chiede di "vigilare per evitare la sottimissione dei paesi in via di sviluppo ai paesi più ricchi". Il preludio ad una richiesta forte: "La riforma e l'adattamento ai tempi sono sempre necessari per l'Onu, progredendo verso l'obiettivo finale di concedere a tutti i Paesi, senza eccezione, una partecipazione e un'incidenza reale ed equa nelle decisioni". 

Il clima, "I danni all'ambiente sono danni all'umanità"
Il discorso viene incentrato sul clima e il creato, come l'enciclica Laudato Sii. "L'ambiente è un bene fondamentale - dice Francesco - i danni alla natura sono danni all'umanità, esiste un vero e proprio diritto dell'Ambiente". "Abuso e distruzione dell'ambiente sono associati a processi di esclusione", argomenta Bergoglio, che definsice questi processi, parte di una "cultura dello scarto". 
Poi l'auspicio: "La Conferenza sul clima di Parigi raggiunga obiettivi reali". Altre parole molto forti: "La guerra è la negazione di tutti i diritti e aggressione all'ambiente". Il Pontefice si scaglia anche contro "le persecuzioni alle minoranze etniche e religiose". Poi, citando Paolo VI, si appella alla "coscienza morale dell'uomo", perché la casa comune dell'uomo si costruisca "sulla sacralità del creato". 

Nel discorso alle Nazioni unite, Il Papa denuncia inoltre una "conflittualità, non sempre così esplicitata ma che silenziosamente comporta la morte di milioni di persone". Molte delle nostre società - afferma, dopo aver parlato del terrorismo internazionale - vivono un altro tipo di guerra con il fenomeno del narcotraffico. Una guerra sopportata e debolmente combattuta. Il narcotraffico per sua stessa natura si
accompagna alla tratta delle persone, al riciclaggio di denaro, al traffico di armi, allo sfruttamento infantile e al altre forme di corruzione". La chiosa: "La Benedizione dell'Altissimo sia su tutti voi". 

La visita a Ground Zero e il minuto di silenzio e preghiera per la Pace
Dopo il discorso all'Onu, con grande commozione Papa Francesco ha salutato al suo arrivo al "Ground Zero Memorial" di New York i familiari delle vittime dell'11 settembre 2001. Gli sono stati presentati in particolare 20 familiari e alcuni colleghi dei pompieri di New York morti per tentare di portare soccorso alle persone intrappolate nelle Torri Gemelle. In loro ricordo Francesco ha deposto una corona di fiori in prossimità della fontana sud, dove è rimasto alcuni istanti in silenziosa preghiera. Poi il Papa è sceso al piano -4, per raggiungere la Foundation Hall, dove si trovavano già presenti 12 leader religiosi. E qui, il discorso: "L'acqua del memoriale è il simbolo delle nostre lacrime. Qui in mezzo al dolore lacerante, possiamo toccare con mano la bontà e la forza nascosta dell'umanità". E ancora, "Questo luogo di morte si trasforma anche in luogo di vita, di vite salvate, perché la vita è destinata sempre a sopraffare i profeti della morte". Rivolgendosi ai rappresentanti delle altre religioni, Papa Francesco chiede un momento di silenzio e preghiera "per la pace". 

La visita alle famiglie di migranti ad Harlem
Dopo la visita a Ground Zero, Papa Francesco ha fatto tappa alla scuola "Nostra Signora Regina degli Angeli", ad Harlem, frequentata per lo più da ragazzi di famiglie immigrate, e ha ricordato Martin Luther King, l'eroe dei diritti civili degli afroamericani. "Molto vicino a qui - spiega - c'è una via molto importante con il nome di una persona che ha fatto tanto bene per gli altri, e che voglio ricordare con voi". "Mi riferisco al Pastore Martin Luther King. Egli un giorno disse: 'Ho un sogno' - ha ricordato a proposito del celebre discorso 'I have a dream' -. Sognò che tanti bambini, tante persone avrebbero avuto uguaglianza di opportunità. Sognò che tanti bambini come voi avrebbero avuto accesso all'educazione. E' bello avere dei sogni e poter lottare per essi".
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