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MONDO

Primo incontro di Francesco con i giovani della XXXI Gmg

Il Papa ai ragazzi della Gmg: "Fate chiasso tutta la notte e mostrate la vostra gioia cristiana"

La prima giornata di papa Francesco in Polonia si è chiusa incontrando i ragazzi accorsi a Cracovia per la XXXI Gmg. In un collegamento televisivo e successivamente dalla finestra dell'arcivescovato ha risposto alle domande che gli sono state rivolte dai giovani.

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Il Pontefice, collegato dall'arcivescovado di Cracovia, ha risposto attraverso le telecamere di Tv2000 alle domande di ragazzi che partecipano alla Gmg. Ad una ragazza che ha tentato il suicidio perché vittima di bullismo da parte di compagni italiani ha detto che "la crudeltà è un atteggiamento umano che sta alla base di tutte le guerre. La crudeltà che uccide l'altro e il buon nome di un'altra persona. Quando una persona chiacchiera contro qualcun altro questo è crudele, perché uccide la fama di un'altra persona. Le chiacchiere sono un terrorismo. La crudeltà della lingua è come buttare una bomba, che distrugge intorno e chi la butta non si distrugge. Dobbiamo vincere questo terrorismo, come? Con il perdono". "Perdonare - aggiunge - non è facile. Tu sei stata molto coraggiosa, ma lottare contro il terrorismo delle chiacchiere e degli insulti. Si può perdonare totalmente? E' una grazia che dobbiamo chiedere al Signore".

Un'altra ragazza gli ha detto che solo per un caso non si trovava sul treno coinvolto nel recente tragico incidente in Puglia tra Corato ed Andria. Il Papa ha colto l'occasione per offerire una lezione di vita ai ragazzi affinché affrontino l'esistenza con gioia, salvandosi dalla nevrosi: "Quello che è successo ad Andria è una ferita. Alcuni sono stati feriti nel corpo e te sei stata ferita nel cuore e la ferita si chiama paura. Quando senti questo senti la ferita di uno shock. Tu hai subito uno shock che non ti lascia star bene, ti fa male, ma ti dà l'opportunità di superare te stessa, andare oltre e come sempre succede nella vita quando siamo stati feriti rimangono i lividi o le cicatrici. La vita è piena di cicatrici, piena. Tu dovrai ogni giorno sentire la traccia di questa ferita. Quello che ti fa soffrire, tu sei giovane ma la vita è piena di questo. La saggezza è questo: saper portare avanti le cose belle e le cose brutte. Ci sono cose bellissime ma succede anche il contrario: quanti giovani come voi non sono capaci di portare avanti la gioia delle cose belle e preferiscono lasciarsi vincere dalla vita o farsi dominare dalla droga? La partita è così: o vinci o la vita ti vince. Vinci tu la vita è meglio. La gioia ti salva da una malattia brutta: diventare nevrotica".

Un ragazzo veneto gli ha raccontato di far parte di in un gruppo che, giunto a Monaco di Baviera il giorno del recente attentato, è dovuto tornare a casa, per poi poter finalmente raggiungere la Polonia. "Vogliamo chiederti - ha detto il ragazzo - come possiamo noi giovani vivere e diffondere pace in  questo mondo cosi pieno di odio?". Il Santo Padre ha risposto: "Tu hai detto due parole chiave: pace e odio. Pace e odio sono la chiave per capire: la pace costruisce ponti, l'odio i muri. Tu devi scegliere: o faccio ponti o faccio muri. I muri dividono e l'odio cresce, i ponti uniscono e quando c'è un ponte l'odio va via. A me piace pensare che abbiamo nelle nostre possibilità le capacità di fare ponti tutti i giorni. Quando stringi una mano a una persona tu fai un ponte. Quando insulti un altro costruisci un muro. L'odio cresce con i muri. Bisogna sempre trovare il modo di costruire ponti".

Papa Francesco, nell'ultimo appuntamento della giornata, prima di andare a riposarsi, si è affacciato alla finestra dell'arcivescovado e ha ricordato un giovane volontario polacco morto recentemente di cancro. "Vi saluto cordialmente, vi vedo con tanto entusiasmo e tanta gioia, adesso dovrei dire una cosa che ci rattristerà il cuore. Facciamo silenzio. E' una cosa di uno di voi. Questo ragazzo aveva poco più di 22 anni, aveva studiato disegno grafico e aveva lasciato il suo lavoro per essere volontario della Gmg. Infatti sono suoi tutti i disegni delle bandiere, le immagini dei santi patroni, i kit del pellegrino e così via che adornano la città. A novembre gli fu diagnosticato un cancro. I medici non hanno potuto fare niente, neppure con l'amputazione della gamba. Lui voleva arrivare vivo alla visita del Papa, aveva un posto prenotato nel tram in cui viaggerà il Papa. Ma è morto il due luglio. Ha fatto un grande bene a tutti voi. Adesso tutti in silenzio pensiamo a questo compagno di strada, che ha lavorato tanto per questa giornata. Qualcun di voi - ha proseguito - può pensare 'questo Papa ci rovina la serata'. Ma è la verità, e noi dobbiamo abituarci alle cose buone e alle cose brutte, la vita è così cari giovani. Così è la vita, biosogna scegliere la giusta strada, come lui ha scelto la sua strada. Ringraizamo il Signore che ci dà questo esemepio di giovani coraggiosi che ci aiutano a andare avanti nella vita. Non abbiate paura, Dio è grande e buono".

E con questo incontro con i ragazzi della Gmg, si è conclusa la prima giornata di papa Francesco a Cracovia che così si è congedato dalla finestra dell'arcivescovato: "Ora io mi ritiro. Voi dovete fare il vostro dovere, che è fare chiasso tutta la notte, e far vedere la vostra gioia cristiana, la gioia che il Signore vi dà di essere la comunità che segue Gesù".
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