MONDO
Vaticano
Il Papa cambia la nullità del matrimonio: processi più brevi e gratuiti, il vescovo è giudice
E' stata presentata in Vaticano la riforma voluta dal Pontefice: tempi più brevi e procedure meno costose
Decisione storica
Si tratta di una decisione storica: anche se il Papa non elimina l'esistenza dei processi ordinari. Secondo le nuove regole, se il vescovo stabilisce che si faccia un processo ordinario, dovrà celebrarsi entro un anno al massimo, e la sentenza sarà esecutiva se non ci sarà appello o le motivazioni dell'appello saranno manifestamente infondate.
Non ci sarà più bisogno dunque di due sentenze conformi, esigenza che allungava notevolmente i tempi, com'è stato finora. Ai due motu proprio varati dal Papa, uno per il rito latino, l'altro per quello orientale, ha lavorato con grande impegno una Commissione istituita appositamente l'anno scorso. L'iter individuato è breve ma non può essere definito sommario né amministrativo, in quanto il vescovo eserciterà pienamente la funzione giurisdizionale tutelando la verità nei singoli casi.
Una prima risposta alle attese dei divorziati risposati
La riforma delle nullità matrimoniali rappresenta una prima risposta alle attese dei divorziati risposati che chiedono di poter tornare a ricevere l'Eucaristia, molti dei quali si trovano nelle condizioni elencate dal Papa nel suo motu proprio: la riforma tiene conto infatti anche del motivo principale per il quale è richiesta la nullità matrimoniale, cioè il desiderio di perfezionare una nuova unione stabile e felice tornando a vivere i sacramenti. Le linee della riforma sono quelle indicate da Benedetto XVI all'inizio del suo Pontificato.