MONDO
Il viaggio del Pontefice per la giornata asiatica della gioventù
Papa Francesco: "Mondo stanco della guerra. Corea abbatta i muri della diffidenza e dell'odio"
Bergoglio nel discorso alle autorità civili affronta il problema della divisione della Penisola in due Stati che risale al 1953. Pyongyang ha impedito ai suoi cittadini di partecipare alla visita
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Corea del Sud
Richiama ai valori di riconciliazione e solidarietà il Pontefice nel suo primo discorso pubblico in Corea del Sud, dove si è recato in occasione della giornata asiatica della gioventù. Bergoglio affronta lo storico problema della divisione della penisola in due stati, risalente al 1953, mettendola in rapporto con la pace dell'intera Asia.
La "ricerca della pace da parte della Corea", ha detto nel corso della cerimonia di benvenuto al palazzo presidenziale di Seoul, "è una causa che ci sta particolarmente a cuore perché influenza la stabilità dell'intera area e del mondo intero, stanco della guerra".
Pyongyang spara 3 razzi in mare
Apertura che non sembra trovare corrispondenza in Corea del Nord. Pyongyang, infatti, oltre ad impedire ai suoi cittadini di partecipare alla visita, poco prima dell'atterraggio di Bergoglio ha sparato tre razzi da 30 millimetri a corto raggio dalla costa orientale direttamente nel mar del Giappone.
La cerimonia davanti alle autorità civili
La cerimonia di benvenuto è iniziata alle 15.45 ora locale, nel giardino della "Blue House", il palazzo presidenziale, dopo una tappa alla nunziatura. Nel suo discorso davanti ai membri del Governo, le autorità civili e una rappresentanza del corpo diplomatico, papa Francesco ha anche esortato ad ascoltare le preoccupazioni e le speranze dei giovani. Poi nell'invito alla riconciliazione ha invitato la diplomazia ad operare per la giustizia, "senza dimenticare le ingiustizie del passato", ma superandole con "perdono, tolleranza e cooperazione".
La terza visita di Bergoglio fuori dall'Italia
La visita di Bergoglio - la terza oltre i confini italiani dall'inizio del pontificato, dopo quelle in Brasile e in Terra Santa - sarà anche occasione di incontro con la comunità cattolica locale, una Chiesa dinamica che cresce in media di centomila battezzati ogni anno e che in pochi anni ha superato il 10 percento della popolazione. Una chiesa con una storia unica: è stata fondata da laici che hanno scoperto la fede da soli, e l'hanno mantenuta per una cinquantina d'anni senza l'aiuto di missionari. I precedenti: i viaggi di Giovanni Paolo II nel 1984 e nel 1989.
Il messaggio alla Cina
Sorvolando la Cina in volo verso Seul, Bergoglio ha indirizzato un telegramma al presidente cinese Xi Jinping, esprimendo "cordialità" sia al capo di Stato che al suo popolo, e invocando "la divina benedizione per la pace e il benessere della nazione". Il testo del telegramma è stato reso pubblico al momento del sorvolo del territorio cinese, quando in Italia era quasi l'una del mattino. Nel 1989, quando papa Wojtyla si recò nella Repubblica di Corea, il governo di Pechino vietò il sorvolo all'aereo papale, che dovette fare la rotta artica.
La "ricerca della pace da parte della Corea", ha detto nel corso della cerimonia di benvenuto al palazzo presidenziale di Seoul, "è una causa che ci sta particolarmente a cuore perché influenza la stabilità dell'intera area e del mondo intero, stanco della guerra".
Pyongyang spara 3 razzi in mare
Apertura che non sembra trovare corrispondenza in Corea del Nord. Pyongyang, infatti, oltre ad impedire ai suoi cittadini di partecipare alla visita, poco prima dell'atterraggio di Bergoglio ha sparato tre razzi da 30 millimetri a corto raggio dalla costa orientale direttamente nel mar del Giappone.
La cerimonia davanti alle autorità civili
La cerimonia di benvenuto è iniziata alle 15.45 ora locale, nel giardino della "Blue House", il palazzo presidenziale, dopo una tappa alla nunziatura. Nel suo discorso davanti ai membri del Governo, le autorità civili e una rappresentanza del corpo diplomatico, papa Francesco ha anche esortato ad ascoltare le preoccupazioni e le speranze dei giovani. Poi nell'invito alla riconciliazione ha invitato la diplomazia ad operare per la giustizia, "senza dimenticare le ingiustizie del passato", ma superandole con "perdono, tolleranza e cooperazione".
La terza visita di Bergoglio fuori dall'Italia
La visita di Bergoglio - la terza oltre i confini italiani dall'inizio del pontificato, dopo quelle in Brasile e in Terra Santa - sarà anche occasione di incontro con la comunità cattolica locale, una Chiesa dinamica che cresce in media di centomila battezzati ogni anno e che in pochi anni ha superato il 10 percento della popolazione. Una chiesa con una storia unica: è stata fondata da laici che hanno scoperto la fede da soli, e l'hanno mantenuta per una cinquantina d'anni senza l'aiuto di missionari. I precedenti: i viaggi di Giovanni Paolo II nel 1984 e nel 1989.
Il messaggio alla Cina
Sorvolando la Cina in volo verso Seul, Bergoglio ha indirizzato un telegramma al presidente cinese Xi Jinping, esprimendo "cordialità" sia al capo di Stato che al suo popolo, e invocando "la divina benedizione per la pace e il benessere della nazione". Il testo del telegramma è stato reso pubblico al momento del sorvolo del territorio cinese, quando in Italia era quasi l'una del mattino. Nel 1989, quando papa Wojtyla si recò nella Repubblica di Corea, il governo di Pechino vietò il sorvolo all'aereo papale, che dovette fare la rotta artica.