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MONDO

Oltre 200mila fedeli alla messa

L'anatema di Papa Francesco contro i mafiosi: 'Ndrangheta adorazione del male

Il Pontefice in Calabria ha incontrato i detenuti del carcere di Castrovillari. Fra loro anche il padre del piccolo Cocò, il bimbo ucciso in un agguato mafioso. Bergoglio: "Mai più violenza sui bimbi". Poi messa nella Piana di Sibari

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"Coloro che nella loro vita hanno questa strada di male, i mafiosi, non sono in comunione con Dio: sono scomunicati". Con queste parole Papa Francesco ha celebrato l'omelia davanti a 250mila persone arrivate nella piana di Sibari in occasione della visita del Pontefice in Calabria. Bergoglio ha esortato i cittadini a combattere davanti al male: "La vostra terra tanto bella conosce i segni di questo peccato: l'adorazione del male e il disprezzo del bene comune. Questo male va combattutto, va allontanato, bisogna sempre dirgli di no" perchè, ha aggiunto, la 'ndrangheta è adorazione del male: "Quando non si adora il Signore si diventa adoratori del male, come lo sono coloro i quali vivono di malaffare e di violenza e la vostra terra, tanto bella, conosce i segni e le conseguenze di questo peccato. La 'ndrangheta è questo: adorazione del male e disprezzo del bene comune".

Questo male - ha scandito Bergoglio - va combattuto, va allontanato. Bisogna dirgli di no. La Chiesa, che so tanto impegnata nell'educare le coscienze, deve sempre di più spendersi perchè il bene possa prevalere. Ce lo chiedono i nostri ragazzi. Ce lo domandano i nostri giovani, bisognosi di speranza. Per poter rispondere a queste esigenze, la fede ci può aiutare". 

L'omaggio a don Lazzaro
Lungo il tragitto in auto da Cassano allo Jonio verso Marina di Sibari, dove è in corso la Santa Messa, Papa Francesco ha compiuto una breve sosta davanti alla chiesa parrocchiale San Giuseppe, nella frazione Lattughelle, dove il 3 marzo scorso è stato assassinato il sacerdote diocesano padre Lazzaro Longobardi, impegnato ad aiutare i migranti. L'assassino del parroco, un rumeno di 27 anni, è rinchiuso nel carcere di Castrovillari, dove questa mattina si è recato il Papa nel corso della prima tappa della visita calabrese.

"Giovani, saprete opporvi al male"
Il Papa ha allargato il proprio personale "sostegno" e "incoraggiamento" alle Autorità civili che cercano di vivere l'impegno politico e amministrativo per quello che è, un servizio al bene comune. "Incoraggio tutti - ha anche detto nell'omelia della messa nella Piana di Sibari - a testimoniare la solidarietà concreta con i fratelli, specialmente quelli che hanno più bisogno di giustizia, di speranza, di tenerezza". Poi un messaggio rivolto ai giovani che esorta ad opporsi "al male, alle ingiustizie, alla violenza con la forza del bene, del vero e del bello". Il pontefice ha incoraggiato a portare avanti il progetto Policoro, "un segno concreto di speranza" ha detto "per i giovani che vogliono mettersi in gioco e creare possibilità lavorative per sé e per gli altri". "Voi, cari giovani, - ha raccomandato - non lasciatevi rubare la speranza!". 

"Rispettare diritti umani e favorire reinserimento detenuti"
"Il tema del rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo e l'esigenza di corrispondenti condizioni di espiazione della pena" "è essenziale e l'attenzione in proposito deve rimanere sempre alta" ha detto il Pontefice incontrando i detenuti del carcere di Castrovillari, "primo gesto - ha sottolineato - della mia visita pastorale" in Calabria. Ma ciò "non è sufficiente se non accompagnato da un impegno concreto delle istituzioni in vista di un effettivo reinserimento nella società".

La folla ad accoglierlo
L'elicottero con Papa Francesco è atterrato nell'area antistante il carcere di Castrovillari, prima tappa della sua visita in Calabria. Il pontefice è stato accolto da centinaia di persone e da un lungo applauso. Successivamente ha attraversato due ali di folla ed è entrato nel carcere dove è stato accolto dal direttore Fedele Rizzo. "Sono emozionato e felice", ha detto mons. Nunzio Galantino, vescovo di Cassano allo Jonio e segretario Cei.

 
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