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ECONOMIA

Effetto pandemia

Il covid causa il crollo peggiore di sempre nei paesi OCSE. Calo record del PIL nel Regno Unito

Nell'area dell'euro e nella Ue, il PIL è sceso rispettivamente -12,1% e -11,7%, a fronte di cali di -3,6% e -3,2% nel trimestre precedente

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In seguito all'introduzione di misure di contenimento COVID-19 in tutto il mondo a partire dal marzo 2020, il prodotto interno lordo nell'area OCSE ha registrato un calo del 9,8%, nel secondo trimestre del 2020, secondo stime provvisorie.

Si tratta del calo più grande mai registrato per l'area OCSE, significativamente superiore al -2,3% registrato nel primo trimestre del 2009, al culmine della crisi finanziaria.

Tra le principali sette economie, il PIL è diminuito in modo più drastico del 20,4%, nel Regno Unito. In Francia,dove le misure di blocco sono state tra le più severe, il PIL è diminuito del 13,8%, dopo un calo del 5,9% nel trimestre precedente.  Il PIL è diminuito anche in Italia, Canada e Germania nel secondo trimestre rispettivamente -12,4%, -12,0% e -9,7% (rispetto a -5,4%,  -2,1% e -2,0% nel trimestre precedente.

Negli Stati Uniti,dove molti Stati hanno introdotto misure di "stay-at-home" alla fine di marzo, il PIL si è contratto leggermente meno (-9,5%), rispetto a -1,3% nel trimestre precedente.  In Giappone,dove le misure di contenimento sono state meno rigorose, il PIL si è contratto del 7,8% nel secondo trimestre del 2020, rispetto allo 0,6% del trimestre precedente.

Nell'area dell'euro e nella Ue, il PIL è sceso rispettivamente -12,1% e -11,7%, a fronte di cali di -3,6% e -3,2% nel trimestre precedente. La crescita del PIL rispetto all'anno precedente per l'area OCSE è stata meno 10,9% nel secondo trimestre del 2020, dopo una crescita di meno 0,9% nel trimestre precedente. Tra le principali sette economie, gli Stati Uniti hanno registrato una crescita annua di meno 9,5%, mentre il Regno Unito ha registrato il calo annuale più forte (meno 21,7%).
 
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