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ECONOMIA

Consiglio dei Ministri

Il governo approva il Def: Pil 2019 +0,2%, nessuna nuova tassa né manovra correttiva

Rispettati gli obiettivi fissati dalla Commissione Ue

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"Confermati i  programmi di governo: nessuna nuova tassa e nessuna manovra  correttiva. Sono i punti principali del Def approvato oggi in  Consiglio dei ministri che fissa la crescita per il 2019 allo  0,2%" rispetto all'1% stimato a dicembre. Lo si legge in una nota della Presidenza del  Consiglio, in cui viene sottolineato che "il documento  conferma i programmi di governo della legge di bilancio e il  rispetto degli obiettivi fissati dalla Commissione europea". 

Spunta il nodo Iva. Di Maio: l'aumento non esiste
Sarebbe spuntato il nodo di comedisinnescare l'aumento dell'Iva nel corso della riunione del Cdmche ha varato il Def. E' quanto si apprende da fonti dellamaggioranza che assicurano, tuttavia, che i problemi sarannorisolti. Sul nodo il vicepremier Luigi Di Maio, a quanto si apprende, sarebbe stato categorico, sottolineano che l'ipotesi che salga "non esiste".

Confronto serrato in Cdm tra Tria e ministri M5s
Confronto serrato tra i ministri del Movimento 5 stelle e il titolare del Tesoro Giovanni Tria sulle garanzie chieste dai pentastellati per sterilizzare le clausole di salvaguardia che prevedono l'aumento dell'Iva nel 2020 e 2021. Tensione molto forte anche sulla richiesta, sempre avanzata dal partito di Luigi Di Maio, che nel Documento sia esplicitato che il governo non farà ricorso a nuove tasse.

Il Def in pillole
Un'Italia in sostanziale stagnazione economica, con una crescita di pochi decimali superiore allo zero nonostante la spinta attesa da misure come il 'Decreto crescita' e lo 'Sblocca-cantieri'. E, per effetto anche dei rendimenti sul debito ancora elevati, un deficit strutturale in rialzo nonostante l'impegno preso con l'Ue a ridurlo, che spinge il debito fino al 132,7% del Pil per quest'anno.

Ecco i numeri del Documento di economia e finanza, previsti dalla bozza in entrata, che si aspetta di non incorrere nella violazione della regola europea del debito grazie alla clausola degli eventi eccezionali.
CRESCITA. Nel quadro tendenziale del Def la crescita 2019 scende drasticamente, allo 0,1% dall'1% della nota di aggiornamento al Def dello scorso anno. Le stime programmatiche prevedono invece 0,2% nel 2019, a fronte di uno stimolo pari a uno 0,1% di Pil atteso dai decreti per cantieri e crescita, per poi accelerare allo 0,7% nel 2020. Un'ulteriore spinta arriverebbe dal Reddito di cittadinanza, da cui il Def si attende un +0,2% di Pil, mentre l'effetto di Quota 100, cifrato nelle tabelle del Def, è zero.
DEFICIT. Il deficit/Pil nel 2019 salirebbe al 2,4% dal 2% che era stato previsto nelle ultime stime del governo, per poi scendere al 2,1% nel 2020 e all'1,8% nel 2021. Il deficit strutturale invece peggiorerebbe a -1,6% del Pil nel 2019 (da -1,3%) per poi arrivare a -0,8% nel 2022. Di fronte al rialzo delle stime di deficit, restano congelati i due miliardi di spesa già oggetto della clausola contenuta nella legge di bilancio 2019.
DEBITO. Il Def prevede nella bozza in entrata al Cdm un debito pubblico al 132,7% del Pil per quest'anno, in rialzo dal 132,2% del 2018 a causa della "bassa crescita nominale" e di "rendimenti reali relativamente elevati", con un calo nel 2020 al 131,7% e "via via fino al 129,8 per cento nel 2022".
I VINCOLI UE. Nel documento si legge che il saldo strutturale, in peggioramento, "risulterebbe in lieve miglioramento al netto della clausola per eventi eccezionali". Nelle attese del governo gli obiettivi programmatici sarebbero "in linea con il dettato del patto di stabilità e di crescita" e "la sostanziale compliance del programma di finanza pubblica dovrebbe quindi costituire un fattore rilevante per la valutazione dell'osservanza della regola del debito da parte dell'Italia".
IVA E FLAT TAX. Nel quadro programmatico il governo considera anche l'aumento dell'Iva per 23 miliardi. Tutto ciò "nell'attesa di definire nel corso dei prossimi mesi, in preparazione della Nota di aggiornamento del Def, misure alternative e un programma di revisione della spesa pubblica". Quanto alla flat tax, da coprire con tagli alle agevolazioni fiscali, il Def prevede la graduale estensione del regime d'imposta sulle persone fisiche a due aliquote del 15 e 20 per cento, a partire dai redditi più bassi. Per incentivare gli investimenti delle imprese, il documento parla di una riduzione dell'aliquota Ires applicabile agli utili non distribuiti.

Colloquio post-Cdm Conte-vice, niente conferenza stampa
Nessuna conferenza stampa, al termine del CdM. Il ministro dell'Economia Giovanni Tria ha lasciato la sede della presidenza. Il premier Giuseppe Conte si è invece fermato a parlare con i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, in un colloquio che fonti governative definiscono di semplice saluto.

Salvini: giudizio positivo, la flat tax si farà. No dietrofront su quota 100
"Positivo giudizio sul def. La Flat tax si farà, nel documento se ne parla in due passaggi" afferma Matteo Salvini dopo il CdM. "Non si torna indietro su quota 100" aggiunge.

Bongiorno: confermato turnover al 100% per pa
"Turnover al 100% nelle pubbliche amministrazioni e nessun taglio previsto per i prossimi mesi: questo quanto chiaramente confermato nel Def per tutte le Pa". Lo fa sapere in una nota il Ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno. "Mai nessun governo ha investito nella Pubblica amministrazione, sia centrale che locale, come quello attuale: gia' in questi mesi sono possibili assunzioni straordinarie grazie ad un fondo per il quale la legge di bilancio ha stanziato 130 milioni di euro per il 2019, 320 milioni per il 2020 e 420 milioni per il 2021" spiega aggiungendo nel dettaglio che "per il settore giustizia entro luglio potranno essere assunti 1.300 unita' di personale non dirigenziale a tempo indeterminato; potranno essere, inoltre, assunti 990 magistrati ordinari; nel prossimo triennio 8.400 assunzioni straordinarie per le amministrazioni centrali e nel prossimo quinquennio ci saranno 6.150 nuove assunzioni straordinarie nei corpi di polizia; previste anche 1.500 assunzioni per il Corpo nazionale dei vigili del fuoco".Nel cosiddetto 'decretone', ricorda la Bongiorno, "sono state introdotte misure per velocizzare le assunzioni - da fare, anche prima del 15 novembre 2019, per sostituire i lavoratori che andranno in pensione con 'quota 100' - per i Comuni e per gli enti del servizio sanitario nazionale. Nel disegno di legge concretezza semplificazione delle procedure concorsuali.Con il decreto legge crescita, infine, si e' provveduto a riformare il sistema di determinazione del fabbisogno del personale di regioni ed enti locali, consentendo di effettuare assunzioni anche oltre il turnover; inoltre per gli enti del servizio sanitario nazionale si elimina, finalmente, l'obbligo di rispettare il tetto di spesa del 2004".

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