Coronavirus
La lotta all'epidemia
Il lockdwown non basta: contro il covid il governo israeliano adotta misure ancora più rigide
Resteranno aperti solo i supermercati, le farmacie così come alcune industrie essenziali
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato un piano con una dichiarazione video. "L'obiettivo è ridurre il tasso di infezione e letteralmente salvare molte vite in Israele", ha affermato il premier israeliano.
La decisione è arrivata dopo una lunga riunione nella quale si sono registrati profondi dissidi tra i ministri del Gabinetto di governo per la lotta al coronavirus, soprattutto nella spinosa questione della chiusura dei luoghi di culto e sulla restrizioni delle manifestazioni.
Lo stesso Commissario Ronni Gamzu, secondo i media, ha caldeggiato interventi più leggeri di quelli poi decisi dall'esecutivo di Benyamin Netanyahu per timore di forti ripercussioni sull'economia. Ora tocca alla Knesset approvare il pacchetto di misure.
In base agli interventi - che verranno dettagliati in mattinata - resteranno aperti solo i supermercati, le farmacie così come alcune industrie essenziali. Per le dimostrazioni è passata la linea del restringimento sia di luogo sia del numero di persone: un tema quest portato avanti con forza dal Likud, il partito del premier. Per quanto riguarda le funzioni di culto,aspetto questo difeso ad oltranza dai partiti religiosi, le sinagoghe chiuderanno a partire da venerdì ma potranno aprire solo a Kippur e con numero di persone limitato. L'aeroporto Ben Gurion resterà chiuso ai voli in partenza fino alla fine delle festività. I ristoranti resteranno aperti solo per le consegne a casa.