Abbiamo a cuore la tua privacy

Rai ed i suoi 890 fornitori utilizzano, sui propri siti web e app, cookie e altri identificatori tecnici per garantire la fruizione dei contenuti digitali Rai e facilitare la navigazione e, previo consenso dell'utente, cookie e strumenti equivalenti, anche di terzi, per misurare il consumo e proporre pubblicità mirata.
Per quanto riguarda la pubblicità, dietro tuo consenso, Rai e terzi selezionati possono utilizzare dati di geolocalizzazione, l'identificativo del dispositivo, archiviare e/o accedere a informazioni sul dispositivo ed elaborare dati personali (es. dati di navigazione, identificatori derivati dall'autenticazione, indirizzi IP, etc) al fine di creare, selezionare e mostrare annunci personalizzati, valutare le performance dell'annuncio e derivare osservazioni sul pubblico. Puoi liberamente prestare, rifiutare o revocare il tuo consenso senza incorrere in limitazioni sostanziali. Per saperne di più puoi visionare qui l'informativa estesa sui cookie.

Premendo Acconsento, acconsenti all'uso di cookie e strumenti equivalenti. Il tasto Continua senza accettare chiude il banner, continuerai la navigazione in assenza di cookie o altri strumenti di tracciamento diversi da quelli tecnici e riceverai pubblicità non personalizzata. Usa il pulsante Preferenze per selezionare in modo analitico soltanto alcune finalità, terze parti e cookie, negare il consenso o revocare quello già prestato ovvero gestire le tue preferenze.
Le scelte da te espresse verranno applicate al solo dispositivo in utilizzo.

Original qstring:  | /dl/rainews/articoli/Il-ministro-della-giustizia-di-Trump-nessuna-prova-di-brogli-che-possano-cambiare-voto-69e49f74-5bad-4e94-8d77-b85452cb019f.html | rainews/live/ | true
USA2020

La polemica sulle presidenziali Usa

Il ministro della Giustizia di Trump: nessuna prova di brogli che possano cambiare il voto

William Barr smentisce la tesi continuamente ribadita del presidente americano

Condividi
Il ministro della giustizia americano William Barr ha affermato in un'intervista alla Associated Press che il suo dipartimento non ha scoperto prove di brogli elettorali così diffusi da cambiare il risultato delle elezioni presidenziali. 

Barr smentisce così la tesi continuamente ribadita da Donald Trump, che parla di  "elezioni più truccate della storia" e tuttora si rifiuta di concedere la vittoria al presidente eletto Joe Biden. 

Dopo l'intervista, il ministro di Giustizia americano si è recato alla Casa Bianca e ha in seguito nominato John Durham come speciale procuratore per continuare ad indagare sulle origini del Russiagate. Lo riferiscono i media Usa. L'obiettivo è stabilire come sia nata l'inchiesta sulle presunti connessioni tra la campagna elettorale di Donald Trump nel 2016 e il Cremlino. L'indagine era stata sollecitata da Donald Trump, convinto che il Russiagate fosse un complotto dell'amministrazione Obama contro la sua elezione.
Condividi