ITALIA
Lascia il palazzo di giustizia evitando di incontrare i giornalisti
Inchiesta scontrini, il sindaco Marino 4 ore davanti ai pm: negata ogni accusa
Conclusa dopo oltre 4 ore l'audizione in Procura del sindaco dimissionario della Capitale come persona informata dei fatti. A chiedere di essere ascoltato era stato lo stesso Marino
Nel corso del faccia a faccia con gli inquirenti, Marino, ha dato la propria versione dei fatti a proposito degli scontrini e delle spese di rappresentanza fatte con la carta di credito del Campidoglio. "Tutte le sottoscrizioni a suo nome in calce alle note di spesa non sono autentiche", ha spiegato il professor Musco. "Nella quasi totalità dei casi, i giustificativi ricollegano la causale della cena alla tipologia dell'ultimo appuntamento della giornata programmato nell'agenda del Sindaco - continua il legale - questo perché la ricostruzione delle ricevute delle cene è avvenuta a distanza di molto tempo da parte degli uffici del Comune, i quali, non ricordando la vera finalità istituzionale della cena, ne hanno evidentemente indicata una compatibile con l'ultimo appuntamento in agenda".
A quanto si è appreso, il sindaco dimissionario Marino ha lasciato il tribunale sempre in veste di persona informata sui fatti, senza che su di lui sia stato aperto alcun fascicolo, dopo il colloquio davanti al procuratore aggiunto Francesco Caporale ed al pm Roberto Felici.
L'avvocato di Marino, in una successiva nota, ha precisato che il sindaco dimissionario "non ha mai richiesto la carta di credito" ma "gli è stata invece attribuita dagli uffici del comune". Musco, inoltre, spiega che "non è stato il sindaco a richiedere il riallineamento del plafond della carta da dieci a cinquantamila euro, come era invece nella precedente amministrazione".