POLITICA
Tra 20 giorni il sindaco Marino sarà decaduto: cosa succederà
Dopo Marino: la road map del Campidoglio
La nomina del commissario che governerà la capitale d'Italia fino alle elezioni
Roma
Con la formalizzazione delle dimissioni dalla carica di sindaco di Roma di Ignazio Marino, in base all'articolo 53 del Tuel, scatta la conta dei 20 giorni previsti per legge, al termine dei quali le dimissioni diventano irrevocabili.
Trascorsi questi 20 giorni (il d-day sarà il 2 novembre), durante i quali sindaco, giunta e consiglio hanno solo poteri di ordinaria amministrazione, cessano dalla carica assessori e consiglieri.
La nomina del Commissario
Il 21imo giorno il prefetto della capitale, Franco Gabrielli, scioglie il consiglio comunale e procede alla nomina del Commissario, che resterà in carica fino per massimo 90 giorni, dopodichè dovrà essere nominato un commissario straordinario che porterà la città alle elezioni.
I poteri del commissario
I suoi poteri sono sommati a quelli del consiglio, della giunta e del sindaco. Può nominarsi un vice e, nel caso di una grande città, anche uno o due sub commissari.
In virtù di tali poteri può compiere qualunque atto, sia di ordinaria che di straordinaria amministrazione; tuttavia, non dovendo rispondere agli elettori, difficilmente assume decisioni di portata strategica.
Il voto a primavera
La prima finestra utile per andare al voto, in base alla Legge 120 sulle elezioni negli enti locali del 1999, e' quella della prossima primavera. Il voto si potrebbe tenere in una domenica tra il 15 aprile e il 15 giugno 2016.
I precedenti
Nel 2001 si dimise da sindaco Francesco Rutelli, nel 2008 Walter Veltroni, entrambi per correre come candidati premier nelle elezioni politiche. Francesco Rutelli rassegnò le sue dimissioni l'8 gennaio del 2001 e commissario della capitale divenne Enzo Mosino.
Il 13 Febbraio 2008 Veltroni presentò le dimissioni da sindaco di Roma, trasmettendo le proprie funzioni al Commissario prefettizio Mario Morcone nell'attesa delle nuove elezioni comunali, che si tennero il 27 aprile dello stesso anno.
Trascorsi questi 20 giorni (il d-day sarà il 2 novembre), durante i quali sindaco, giunta e consiglio hanno solo poteri di ordinaria amministrazione, cessano dalla carica assessori e consiglieri.
La nomina del Commissario
Il 21imo giorno il prefetto della capitale, Franco Gabrielli, scioglie il consiglio comunale e procede alla nomina del Commissario, che resterà in carica fino per massimo 90 giorni, dopodichè dovrà essere nominato un commissario straordinario che porterà la città alle elezioni.
I poteri del commissario
I suoi poteri sono sommati a quelli del consiglio, della giunta e del sindaco. Può nominarsi un vice e, nel caso di una grande città, anche uno o due sub commissari.
In virtù di tali poteri può compiere qualunque atto, sia di ordinaria che di straordinaria amministrazione; tuttavia, non dovendo rispondere agli elettori, difficilmente assume decisioni di portata strategica.
Il voto a primavera
La prima finestra utile per andare al voto, in base alla Legge 120 sulle elezioni negli enti locali del 1999, e' quella della prossima primavera. Il voto si potrebbe tenere in una domenica tra il 15 aprile e il 15 giugno 2016.
I precedenti
Nel 2001 si dimise da sindaco Francesco Rutelli, nel 2008 Walter Veltroni, entrambi per correre come candidati premier nelle elezioni politiche. Francesco Rutelli rassegnò le sue dimissioni l'8 gennaio del 2001 e commissario della capitale divenne Enzo Mosino.
Il 13 Febbraio 2008 Veltroni presentò le dimissioni da sindaco di Roma, trasmettendo le proprie funzioni al Commissario prefettizio Mario Morcone nell'attesa delle nuove elezioni comunali, che si tennero il 27 aprile dello stesso anno.