ECONOMIA
Il dossier acciaio
Ilva, Di Maio: Questione annullamento gara non è chiusa. Sindacati e opposizione: Basta ambiguità
"La gara e' valida, l'interlocutore e' l'azienda insieme al Governo", dice la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. Martina, Pd: "Governo porta il Paese sull'orlo del baratro". Calenda: "Di Maio bugiardo"
Calenda: "Di Maio bugiardo"
"Caro Luigi Di Maio sei un bugiardo. La proposta fatta dal nostro governo prevedeva 0 esuberi, tutti i lavoratori tutelati e tutti i diritti riconosciuti". Così l'ex ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha replicato su Twitter alle dichiarazioni di Di Maio di questa mattina nel corso della trasmissione Agorà, allegando la proposta fatta ai sindacati lo scorso maggio coi punti principali dello schema di accordo Ilva - Am InvestCo - organizzazioni sindacali. "Annullo, no non annullo, annullo, no non posso - ha scritto ancora Calenda in un altro tweet a riguardo - forse se passa qualcuno e mi chiede la fabbrica, no negozio con Mittal, ma la questione annullamento non è chiusa #amleto #buffone".
Caro @luigidimaio sei un bugiardo. La proposta fatta dal nostro governo prevedeva 0 esuberi, tutti i lavoratori tutelati e tutti i diritti riconosciuti. La riallego così magari a qualche “giornalista” verrà prima o poi in mente di farti una vera domanda. https://t.co/NOcsnIYFZU
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) 24 agosto 2018
Furlan, Cisl: "Gara valida, urgente uscire da ambiguità"
"E' urgente uscire da queste ambiguita' e affrontare il tema vero: i 14 mila occupati dell'Ilva, che arrivano a oltre 20 mila se contiamo i lavoratori dell'indotto. E' strategico continuare a essere uno dei Paesi che stanno meglio sui mercati internazionali nella produzione di acciaio di grandissima qualita'. Tolte le ambiguita' che ci sono, credo si debba assolutamente andare avanti. La gara e' valida, l'interlocutore e' l'azienda insieme al Governo". Lo ha detto la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, parlando con i giornalisti al Meeting di Rimini, in merito alla vicenda Ilva.
"La grande sfida che abbiamo davanti e' come rendere compatibile l'ambiente con la produzione, mettendo al centro la dignita' del lavoro e della persona - ha proseguito Furlan -. Si puo' asssolutamente fare, ci vuole pero' la volonta' di tutti di uscire dalle polemiche inutili, pensare al bene comune, e affrontare il vero tema, la qualita' della salute e della produzione. Per l'Italia produrre acciaio e' strategico".
Martina, Pd: "Portano paese su orlo di baratro"
"Sento Di Maio pontificare in tv e sui social contro chi ancora in queste ore difende il paese e 177 vite umane contro l'arroganza del loro potere. E lo fa con una sequela di slogan altisonanti per coprire il vuoto di decisioni utili che questo governo non riesce a prendere. Tante chiacchiere a reti unificate per nascondere l'incapacità di un governo che dalla questione europea, all'Ilva, ai loro litigi su Autostrade, alla fuga di capitali all'estero, sta portando il paese sul baratro". Così il Segretario del Partito democratico Maurizio Martina.
Legambiente: "Rendere pubblico parere avvocatura dello Stato"
"Su Ilva chiediamo innanzitutto che sia reso pubblico il parere della Avvocatura dello Stato: non c'è spazio per segreti in una procedura di vendita di cui abbiamo denunciato sin dall'inizio l'opacità e l'eccessivo peso dato all'offerta economica rispetto alle esigenze di salvaguardia della salute e del lavoro e, quindi, alle valutazioni sul Piano Ambientale e sul Piano Industriale". Lo dichiara Lunetta Franco, presidente di Legambiente Taranto, dopo la conferenza stampa di ieri del vice premier Luigi Di Maio. "I cittadini di Taranto, e non solo di Taranto, hanno il diritto - aggiunge - di farsi un'opinione da soli, senza intermediazioni: la trasparenza è un requisito indispensabile per ripristinare un rapporto di fiducia tra la città e le istituzioni. Riteniamo insufficienti le integrazioni al piano ambientale dell'Ilva recentemente presentate al Ministero dello Sviluppo economico dal gruppo ArcelorMittal". In particolare, "continuiamo a contestare - afferma Lunetta Franco - il dato relativo alla produzione che si intende realizzare a Taranto. Mittal dichiara di voler produrre 8 milioni di tonnellate annue di acciaio dal ciclo integrale, mentre noi riteniamo, sulla base della valutazione del danno sanitario effettuata da Arpa Puglia, che non si debbano superare i 6 milioni di tonnellate come massima produzione possibile da ciclo integrale se si vogliono evitare rischi per la salute di migliaia di persone". È tempo, "non solo per Mittal, ma anche - conclude la presidente di Legambiente - per il Governo, di mettere sul piatto della bilancia più di quello che è stato messo finora, se si vuole davvero tenere insieme salute e lavoro. Non solo sino al 2023 ma anche oltre".