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MONDO

Città del Vaticano

Immigrazione, il cardinal Bagnasco plaude al "cambio di marcia" della Merkel

"Siamo tutti contenti per le parole della signora Merkel - dice il presidente della Cei - perché è un cambio di registro per affrontare un problema drammatico, un esodo terrificante da cui nessuno stato europeo si può sentire esente"

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Quello dell'immigrazione è un fenomeno che "ha misure bibliche" per questo "bisogna che sia l'autorità internazionale, non soltanto continentale" ad affrontarlo. Lo ha detto il presidente della Cei Angelo Bagnasco a margine del pellegrinaggio verso il Santuario di N.S. della Guardia. "Serve che sia l'Onu ad affrontare seriamente, politicamente ed economicamente il problema perché" si tratta di un fenomeno "inarrestabile che si amplificherà sempre di più tanto è vero che stanno arrivando migranti da nazioni che prima non si erano affacciate alle porte dell'Europa. Ciò significa che è un problema mondiale".

Bagnasco ha poi manifestato il suo apprezzamento per il cambio di rotta deciso dalla cancelliera tedesca Angela Merkel che prima ha sospeso gli accordi di Dublino per i profughi siriani che giungono in Germania e, all'indomani del ritrovamento in Austria di 71 migranti morti all'interno di un camion, ha riconsciuto che il problema è europeo. "Siamo tutti contenti per le parole della signora Merkel perché è un cambio di marcia, un cambio di registro per affrontare un problema drammatico, un esodo terrificante da cui nessuno stato europeo si può sentire esente tanto più un Paese come la Germania e gli stati che stanno meglio".

Il presidente della Conferenza Episcopale Italiana ha quindi parlato di famiglia sottolineando come questa sia "la prima scuola, la prima palestra di dialogo, di incontro, di relazioni, lì si impara a stare insieme, a dialogare, con generazioni diverse e anche con generi diversi. La famiglia è declinata al singolare, è quella riconosciuta dalla nostra costituzione, così come l'esperienza universale attesta".

Infine ha posto l'accento sulle persecuzioni dei cristiani in diverse parti del mondo. "Non bisogna assolutamente spegnere le luci", ha affermato il cardinale spiegando che la persecuzione "è un fenomeno gravissimo che persiste e che aumenta, secondo le informazioni che arrivano tramite le nunziature apostoliche e quindi bisogna che, anche grazie ai media, l'attenzione del mondo continui ad essere puntata anche sulle persecuzioni dei cristiani".
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