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ITALIA

Lo ha detto il viceministro Bubbico al Consiglio d'Europa

Immigrazione, il ministero dell'Interno: "Rivedremo il tempo permanenza nei Cie"

Annunciato anche l'innalzamento degli standard qualitativi dell'accoglienza. Bubbico ha fornito inoltre i dati relativi all'immigrazione in Italia: un trend in continua crescita. Nel 2013 sono arrivati sulle coste italiane oltre 42mila stranieri, il 325% in più rispetto all'anno precedente

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"L'Italia è impegnata in questo frangente a considerare la possibilità di rivedere la disciplina dei tempi di permanenza all'interno dei Centri di identificazione ed espulsione e ad innalzare gli standard qualitativi dell'accoglienza". Lo ha detto il viceministro dell'Interno, Filippo Bubbico, nel corso della sua audizione presso la commissione Migrazione dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.
 
In Italia – ha ricordato Bubbico - sono presenti 11 Cie, con una capienza complessiva di 1.791 posti, oggi ridotta a 842 posti a causa di lavori di ristrutturazione attualmente in corso.
 
Il viceministro del’Interno ha poi aggiunto che le politiche migratorie occupano un posto preminente nell’agenda politica del Paese e che i temi migratori saranno punti caratterizzanti della presidenza italiana dell’Unione europea.
 
I dati sull’immigrazione in Italia: trend in continuo aumento
Nel corso dell’audizione, Bubbico ha reso noti anche i dati sull’immigrazione. Nei primi 30 giorni dell'anno i migranti sbarcati sulle coste italiane sono stati 2.156, contro i 217 del gennaio del 2013. Un trend in continua ascesa, coerente con i dati complessivi del 2013, quando sono arrivati via mare 42.925 stranieri, il 325% in più rispetto all'anno precedente.
 
Degli oltre 42mila immigrati sbarcati nel 2013, quelli soccorsi in mare sono stati 37.258 di cui 6.127 in 47 operazioni effettuate nell'ambito di Mare Nostrum.
  
La nazione da cui è partito il maggior numero delle imbarcazioni è stata la Libia, seguita dall'Egitto e dalla Turchia, ma il principale Paese di provenienza dei migranti, individuato sulla base delle dichiarazioni rese al momento dello sbarco, è la Siria.

Per far fronte a questo imponente afflusso "l'Italia ha progressivamente ampliato la rete di accoglienza, sia quella destinata ad assicurare il primo soccorso e l'iniziale assistenza, sia quella preordinata a favorire i percorsi di integrazione sociale” ha detto il viceministro.
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