MONDO
Naufragio di giovedì, tre arresti in Libia
Immigrazione: yacht, tir e barconi, non si fermano i 'trafficanti di vite'
Prevista per oggi l'autopsia sul corpo del profugo 17enne morto nella sparatoria scoppiata ieri tra trafficanti di esseri umani a bordo di uno yacht e le forze di Frontex, nel mar Egeo in Grecia. In Austria fermato un altro tir con 26 migranti a bordo
Sparatoria scafisti-Frontex: muore 17enne
Ieri nel mar Egeo è stato trovato uno yacht dove erano nascosti circa 60 migranti: gli scafisti, dopo esser stati scoperti hanno ingaggiato uno scontro a fuoco con Frontex, la Guardia di frontiera europea, e con quella greca. Un profugo di 17 anni è rimasto ucciso. Il fatto è avvenuto davanti all'isola di Simi, nel Dodecanneso, nei pressi della costa turca. Nel tentativo di sottrarsi alla cattura, lo yacht ha anche cercato di speronare ripetutamente l'imbarcazione di Frontex, una motovedetta lettone, che assieme a forze della Guardia costiera greca lo stavano abbordando. Oggi nella vicina Rodi sarà eseguita l'autopsia sul corpo del giovane, la cui nazionalità è al momento ignota. Anche una guardia costiera greca è rimasta leggermente ferita nella colluttazione con un trafficante che stava cercando di sottrargli l'arma. I migranti, che hanno dichiarato di essere turchi, sono stati arrestati
Tir carico di migranti in Austria
Dopo lo sconvolgente caso del tir abbandonato in Austria contenente 71 cadaveri di migranti morti per asfissia, la polizia austriaca ha fermato un altro camion con a bordo 26 persone nella cittadina di St.Peter am Hart, vicino al confine tedesco. Tre bimbi sono stati ritrovati in condizioni critiche a causa della disidratazione.
Il conducente del veicolo, un 29enne romeno, è stato arrestato dopo un inseguimento mentre i minori, assieme ai genitori, sono stati trasportati nel vicino ospedale di Braunau e si trovano ora fuori pericolo. I ragazzini erano in uno stato di stordimento a causa della mancanza di acqua e del caldo all'interno del camion. "Lo staff medico ci ha detto che non avrebbero potuto resistere ancora a lungo", ha spiegato un membro della polizia, David Furtner.
Strage sul tir in Austria. Arrestato un quinto uomo in Ungheria
La polizia ungherese ha annunciato l'arresto di un quinto uomo in relazione al ritrovamento, avvenuto giovedì, dei corpi di 71 migranti all'interno di un camion abbandonato in Austria. L'uomo è il quarto cittadino bulgaro ad essere arrestato nell'ambito delle indagini.
Naufragio di giovedì, tre arresti in Libia. Si temono 300 morti
In Libia, intanto, tre persone sono state arrestate, perché sospettate di essere coinvolte nell'organizzazione della partenza del barcone di migranti affondato giovedì sera poco dopo la partenza dal porto di Zuwara. Lo riferisce un funzionario della sicurezza, aggiungendo che i tre, di circa 20 anni, sono coinvolti anche nella partenza di altri barconi di migranti diretti in Italia. Nel naufragio di giovedì sera si teme siano morte 300 persone.
Gran Bretagna, rilasciato camionionista italiano
Dalla Gran Bretagna invece è arrivata la conferma del rilascio del camionista 50enne di nazionalità italiana arrestato ieri nel Surrey, Inghilterra meridionale, dopo che a bordo del suo camion frigo erano stati trovati 27 migranti. Secondo una prima ricostruzione, il camionista non sapeva che i migranti si trovassero all'interno del suo camion e sarebbero stati loro stessi a confermarlo alle autorità e a dire che erano saliti di nascosto a bordo. Episodi simili accadono spesso, in particolare quando i tir si trovano in sosta a Calais per passare lo stretto della Manica e arrivare tramite il tunnel in Inghilterra.
Renzi: "Superare Dublino e pensare a diritto d'asilo europeo"
Intanto di immigrazione è tornato a parlare il premier Matteo Renzi. Superare il regolamento di Dublino e adottare una politica di immigrazione europea con un diritto d'asilo europeo: questa la ricetta del premier. In un'intervista al Corriere della Sera, il presidente del Consiglio, ricorda che si è di fronte a "una grande crisi mondiale ed europea da affrontare a Bruxelles, non a Lampedusa". "E' stata la prima battaglia del mio governo: chiedere l'internazionalizzazione di questa crisi".
Adesso "non dobbiamo più tamponare l'emergenza, ma anche avere un ruolo maggiore in Africa e Medio Oriente, investire di più sulla cooperazione internazionale, agevolare i rimpatri, e bloccare i trafficanti di uomini per sempre. Questo -assicura ancora il premier- è il momento giusto per lanciare un'offensiva politica e diplomatica. L'Europa deve smettere di commuoversi e iniziare a muoversi".
Nel concreto, il premier vorrebbe un'unica politica di asilo, andare negli Stati di provenienza per valutare le richieste di asilo, evitando i viaggi della morte e gestire insieme a livello europeo anche i rimpatri.