MONDO
Urne aperte dalle 7 del mattino (le sei in Italia)
In Grecia fila ai seggi per votare al referendum. L'Europa con il fiato sospeso
Gli elettori sono chiamati alle urne per decidere sulle nuove misure di austerità previste dai creditori internazionali. Sunday Times: Tsipras pronto a schierare l'esercito in caso di disordini
Tre ex premier, George Papandreu, Kostas Karamanlis e Andonis Samaras, fermi sostenitori dell'accordo con i creditori, hanno già votato, per il sì.
Gli aventi diritto al voto sono circa 9,8 milioni - dei quali 108.371 votano per la prima volta - e i seggi quasi 19mila. Gli elettori riceveranno una scheda che contiene una domanda relativa al referendum con due caselle che dovranno essere contrassegnate da una croce sul 'sì' o sul 'no'. Il quesito è il seguente: "Referendum del 5 luglio 2015. Deve essere accettato il progetto di accordo presentato da Commissione europea, Bce e Fmi nell'Eurogruppo del 25 giugno 2015, composto da due parti che costituiscono la loro proposta? Il primo documento è intitolato 'Riforme per il completamento dell'attuale programma ed oltre' ed il secondo 'Analisi preliminare per la sostenibilita' del debito'".
I seggi chiudono alle 19 e non sono previsti exit poll. Le prime proiezioni attendibili dovrebbero essere disponibili attorno alle 21 locali. Affinché il risultato del referendum sia valido è necessario che vi prenda parte almeno il 40% del corpo elettorale.
Intanto è difficile fare previsioni. Il Paese è spaccato. Tsipras e i vertici di Syriza, schierati per il no, sottolineano che non si tratta di un voto sull'euro e che si potrà tornare al tavolo delle trattative già da domani. Dall'altra parte il fronte del sì, di cui fa parte anche l'ex premier Antonis Samaras con la sua Neo Demokratia. I promotori del sì e del no continuano a distribuire materiale anche davanti ai seggi per convincere gli indecisi che - secondo i sondagisti - risulteranno determinanti per la vittoria.
Nel frattempo, secondo il Sunday Times, Tsipras avrebbe approvato la proposta delle forze armate (Operazione Nemesis), che prevede lo schieramento delle truppe in strada, al fianco alla polizia in assetto antisomossa, stasera dopo l'esito del voto del referendum, nel caso di tumulti. La decisione sarebbe stata presa durante la riunione del governo del 26 giugno, poche ore giorni prima che, soprendendo il mondo intero e soprattutto isuoi creditori e partner dell'Eurozona, Tsipras annunciasse l'odierno referendum.