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ITALIA

Fuga di notizie

Inchiesta Consip, il pm Woodcock respinge le accuse

Il magistrato, interrogato per alcune ore a Roma, è indagato per rivelazione del segreto d'ufficio assieme alla giornalista Federica Sciarelli

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Henry John Woodcock ha ribadito di essere estraneo all'ipotesi di accusa della procura di Roma, quella di rivelazione del segreto d'ufficio. Il magistrato di Napoli è stato interrogato oggi dai colleghi romani, in veste di indagato, nel quadro degli accertamenti su Consip.

Al momento non trapelano indiscrezioni su come il pm partenopeo si sia difeso davanti al procuratore Giuseppe Pignatone, l'aggiunto Paolo Ielo ed il sostituto Mario Palazzi; tuttavia - da quanto si è appreso - il pm di Napoli avrebbe fornito elementi per sostenere di non essere il responsabile della fuga di notizie seguita alle iscrizioni nel registro degli indagati di Napoli, del ministro dello Sport Luca Lotti, del comandante generale dell'Arma dei carabinieri Tullio Del Sette e del comandante dei carabinieri della Legione Toscana, generale Emanuele Saltalamacchia, per rivelazione del segreto d'ufficio. 

L'interrogatorio del pm della Procura di Napoli è durato circa 3 ore e si è tenuto in un luogo riservato. Gli elementi forniti dal magistrato saranno ora oggetto di verifiche da parte degli inquirenti di piazzale Clodio. 

Woodcock è indagato insieme alla giornalista Federica Sciarelli. Il magistrato, che è assistito dall'avvocato Bruno Larosa, è sospettato dai colleghi della Capitale di aver veicolato al giornalista del 'Fatto Quotidiano' Marco Lillo, tramite Sciarelli, notizie coperte da segreto relative all'iscrizione (avvenuta il 21 dicembre 2016) sul registro degli indagati del generale Del Sette (e riportata in un articolo del 22 dicembre) e di Luca Lotti (riferita in un pezzo del 23).

Sia Del Sette che Lotti, oltre anche al generale della Toscana Emanuele Saltalamacchia, sono sotto inchiesta per favoreggiamento e rivelazione del segreto per aver avvertito i vertici Consip dell'indagine in corso.

La conduttrice del programma 'Chi l'ha visto?', sentita nei giorni scorsi in Procura, ha già fatto sapere di non aver fatto da 'anello di collegamento' tra i due protagonisti della vicenda. E identica versione è stata anticipata, sul suo giornale, dallo stesso Lillo che ha chiesto tramite il suo difensore di essere sentito. 
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