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MONDO

Continua il dramma delle minoranze religiose in fuga

Iraq, altri 4 attacchi aerei Usa contro i militanti dell'Isis

Si tratta del terzo round di raid aerei contro le forze dello Stato islamico. Il comando centrale statunitense ha riferito che i militanti dell'Isis stavano attaccando civili yazidi che cercavano riparo nelle montagne di Sinjar. Obama:"Vogliamo scongiurare un genocidio". Nuovo tweet di Papa Francesco

Iraq (AP)
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Iraq L'esercito degli Stati Uniti ha reso noto che jet da combattimento e droni Usa hanno effettuato altri quattro attacchi aerei contro i militanti dello Stato islamico in Iraq, eliminando veicoli blindati e un camion che avevano aperto il fuoco contro i civili. Il comando centrale Usa ha riferito che i militanti dello Stato islamico stavano attaccando civili yazidi che cercavano riparo nelle montagne di Sinjar. In un comunicato l'esercito ha aggiunto che i combattenti stavano colpendo i civili indiscriminatamente. Si tratta del terzo round di attacchi aerei contro le forze dello Stato islamico condotto dall'esercito militare da quando sono stati autorizzati dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

Obama:"Vogliamo scongiurare un genocidio"
Ieri Obama ha parlato di nuovo della crisi irachena ribadendo: "Vogliamo scongiurare un genocidio". Il presidente statunitense, che ha avuto colloqui telefonici sia con Cameron sia con Hollande, ha definito " terroristi barbari " i miliziani dello Stato islamico specificando che " il progetto in Iraq è di lungo termine, il problema non sarà  risolto in settimane".

Il dramma delle minoranze in fuga
Intanto continua il dramma delle minoranze religiose in fuga: più di 50mila, in particolare yazidi, erano rimasti intrappolati sul monte Sinjar, circondati dai miliziani che minacciano di ucciderne 4mila. Il portavoce del governo locale della città siriana di Qamishli, Juan Mohammed, ha riferito che oltre 20mila rifugiati starebbero fuggendo attraverso il confine tra Iraq e Siria, sfidando le sparatorie attraverso un esile "passaggio sicuro" che le forze curde peshmerga stanno cercando di proteggere. 

Circa 4000 yazidi "minacciati di morte"
Per la drammatica situazione della minoranza religiosa degli yazidi è arrivato ieri anche uno straziante appello della parlamentare irachena Yazidi, Vian Dakhil: restano "uno o due" giorni di tempo per salvarli, perché sono in fuga dalle persecuzioni dello Stato islamico. Trascorso questo tempo, la minoranza rimasta intrappolata nell'area montagnosa di Sinjar non avrà scampo e sarà giustiziata dalla fame e dai miliziani islamisti. 

Uccisa giornalista curda
C'è anche stata una vittima civile nei raid: è una giornalista curda, Deniz Firat. È morta colpita al cuore da una scheggia mentre era vicino alla città di Makhmour, dove vivono molte famiglie dei membri del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), a circa 280 chilometri a nord di Baghdad. L'agenzia la descrive come la corrispondente principale dalla zona, appassionata e instancabile.

Il Papa su Twitter
Papa Francesco, nel frattempo, torna a scrivere su Twitter i suoi appelli per la drammatica situazione in Iraq. La Santa Sede, sottolinea a Radio Vaticana padre Federico Lombardi, "cerca di sostenere questo clima di preghiera, di mobilitazione spirituale e di solidarietà". Intanto il Papa ha anche nominato un inviato personale a Baghdad.


L'avanzata dell'ISIS
La campagna di terrore non si ferma, contro cristiani e Yazidi, oltre che contro i civili. Secondo le Nazioni Unite gli sfollati e i profughi hanno superato quota 500mila da giugno, un milione in totale. A giugno le forze dell'ISIS hanno preso Mosul e controllano gran parte delle regioni del nord e dell'ovest. Il governo iracheno è riuscito finora a tenere testa agli jihadisti difendendo le zone a maggioranza sciita mentre nel nord la primaria linea di difesa è quella dei curdi. 

Il ministro degli Esteri francese vola in Iraq
Il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius ha lasciato Parigi alle prime ore del mattino per recarsi in Iraq. Lo si apprende dal Quai d'Orsay. Fabius sara' prima a Baghdad, dove incontrera' il suo omologo iracheno Hoshyar Zebari poi a Erbil, capitale del Kurdistan, dove trovera' il presidente della regione Massud Barzani. A Erbil, Fabius sovrintendera' alla consegna di aiuti umanitari destinati dalla Francia ai civili in fuga dall'avanzata dei jihadisti.
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