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MONDO

Lotta al terrorismo

Isis, Renzi: "Nessuna guerra all'Islam ma un tentativo di bloccare un genocidio"

Il presidente del Consiglio all'Assemblea generale dell'Onu: "C'è una grande sottovalutazione della situazione in Libia". Sull'intervento dell'Italia nella lotta al terrorismo: "Facciamo parte di una coalizione internazionale e le modalità degli interventi saranno decisi di volta in volta dal Parlamento"

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Con la mobilitazione contro l'Isis "non stiamo facendo una guerra di religione, ma un tentativo di bloccare un genocidio": lo ha sottolineato Matteo Renzi, conversando con i giornalisti a margine dell'Assemblea Generale dell'Onu a New York. Il premier ha detto di condividere il discorso di Barack Obama in cui il capo della Casa Bianca precisa che l'offensiva contro gli jihadisti "non è una guerra contro l'Islam o uno scontro di civilità". "Ci sono uomini armati che stanno violando i diritti umani in modo sistematico", ha ricordato Renzi, "bambini che vengono uccisi e donne che vengono segregate". Per quanto riguarda il ruolo italiano, Renzi ha assicurato che "le modalità concrete con cui l'Italia continuerà a collaborare saranno di volta in volta verificate dal Parlamento". 

Gli interventi dell'Italia? Decisi di volta in volta dal Parlamento
"L'Italia - spiega Renzi - ha due punti di riferimento, l'appartenenza a una grande coalizione internazionale e il fatto che le modalità con cui l'Italia partecipa hanno come riferimento le indicazioni del Parlamento e i principi della Carta delle Nazioni unite". 

Libia, la stiamo sottovalutando
"C'è una grande sottovalutazione nel dibattito pubblico della soluzione in Libia e della necessità di trovare soluzioni intelligenti e pluriennali alle varie questioni" ha aggiunto Renzi parlando con i giornalisti a margine dell'Assemblea dell'Onu, assicurando che l'argomento sarà portato in primo piano nei vari colloqui che avrà in questi giorni.
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