MONDO
Il caso
L'Isis diffonde un'intervista con il pilota giordano Muadh al Kassasbe catturato in Siria
Il magazine di Isis Dabiq pubblica le parole di Muadh al Kassasbe: "Il mio aereo è stato colpito da un missile e io mi sono gettato con il paracadute"
L'intervista dopo il sondaggio choc
L'intervista al pilota è apparsa all'indomani del lancio di un sondaggio-choc sul web in cui gli jihadisti chiedono 'consigli' ai loro sostenitori su come ucciderlo.
Il caccia colpito
Muadh Kassasbe ha confermato nell'intervista che il suo caccia è stato colpito da un missile sparato dall'Isis nella regione di Raqqa. Gli Stati Uniti, che coordinano i raid della Coalizione, e la Giordania hanno finora smentito questa circostanza. Parlando alla rivista 'Dabiq' in arabo e in inglese, Kassasbe si identifica con tutte le generalità e i dettagli del suo incarico militare. E parla della sua missione fatale. "Un missile a guida infrarossa ha colpito il motore del mio F-16 e mi sono gettato col paracadute. Sono caduto nell'Eufrate dove poi sono stato arrestato dagli uomini dello Stato islamico", afferma nell'intervista.
La missione
"In missione con me c'erano anche un F-16 saudita, uno degli Emirati e uno marocchino. Dovevamo osservare le postazioni anti-aeree (dell'Isis) nella zona di Raqqa". In generale, afferma Kassasbe, gli aerei giordani partono dalle basi del regno hascemita, mentre i caccia dei Paesi del Golfo - tra cui del Bahrein, Kuwait, Qatar, Oman - partono dall'Arabia Saudita, dal Bahrain, dal Kuwait o dalla Turchia. "Gli aerei americani e francesi decollano dalle basi giordane o turche", aggiunge.
Secondo le parole attribuite al pilota, nella base giordana di Azraq, nell'est del Paese, ci sono circa 200 americani ma solo 16 sono piloti. Uno di questi - afferma al termine dell'intervista - è morto dopo che il suo aereo si è schiantato a terra a causa di scarsa visibilità.