MONDO
Isis
Due decreti di espulsione di jihadisti a Pordenone. Uno è fuggito in Marocco
Due decreti di esplusione del ministero dell'Interno per prevenzione al terrorismo nei confronti di Arslan Osmanoski e Anass Abu Jaffar nell'inchiesta su Ismar Mesinovic, il foreign fighter bosniaco residente nel bellunese e morto in Siria nel gennaio 2014
Un altro decreto di espulsione, sempre per motivi di prevenzione del terrorismo, è stato emesso nei confronti di Anass Abu Jaffar, cittadino marocchino considerato anche lui vicino al foreign fighter Ismar Mesinovic. Jaffar, già residente a Belluno, aveva commentato su Facebook atti tra cui la strage di Charlie Hebdo. Il provvedimento non è stato eseguito poiché Jaffar sarebbe già all'estero, in Marocco.
Il monitoraggio dei soggetti vicini a Mesinovic ha portato a ricostruire la "filiera" di reclutamento dei jihadisti in Italia, in alcuni casi nelle comunità islamiche del Nord-Est. Osmanoski è stato individuato come presunto braccio destro di uno dei principali indagati.
Il 30 ottobre scorso la sua abitazione è stata perquisita dai Carabinieri che hanno sequestrato materiale di stampo jihadista, tra cui sermoni dell'Imam Ebu Muhammed, musulmano bosniaco legato a movimenti salafiti di ideologia "Takfir" della moschea Sahaba di Vienna, sospettato di collegamenti con l'attentato terroristico contro la stazione di Polizia di Bugojno (Bosnia Herzegovina) nel dicembre 2010, e prediche dell'Imam Nusret Imamovic, di recente segnalato in Siria per sostenere l'organizzazione qaedista "Al Nusra".
Osmanoski, secondo gli elementi raccolti dal Ros, avrebbe improntato il suo stile di vita secondo i dettami salafiti, che imponeva anche ai suoi familiari.