MONDO
Medio Oriente
Israele annuncia la costruzione di nuovi alloggi a Gerusalemme est
Il premier vuole portare avanti la costruzione di 1060 nuove unità abitative. Fatah minaccia: "Risponderemo alle provocazioni"
Fatah minaccia: "Risponderemo alle provocazioni"
I progetti israeliani di estensione della colonizzazione a Gerusalemme est sono per i palestinesi "un atto provocatorio; il premier Netanyau non può attendersi da noi una 'bandiera bianca'... Se Israele continuerà a spingerci in un angolo, tutte le opzioni sono sul tavolo": questo l'avvertimento giunto oggi da Jibril Rajub, un dirigente di al-Fatah, il partito del presidente palestinese Abu Mazen, in una conferenza stampa a Ramallah.
Il piano
Secondo i media israeliani, l'ordine di Netanyahu partirà in giornata, mentre mercoledì verrà esaminato il possibile avvio della costruzione di nuove infrastrutture in Cisgiordania, fra cui 12 nuove strade. Secondo il sito di Haaretz, le iniziative di Netanyahu giungono su pressione dei coloni, ma in realtà il primo ministro intende soltanto definire i progetti per le case a Gerusalemme est, ma non costruirle. Si tratterebbe di vecchi piani di cui si discute da tempo: la costruzione di 660 case fra il quartiere ultraortodosso di Ramat Shlomo e il quartiere arabo di Shoafat, già discusso nel 2006, e quella di 398 case ad Har Homa. Ieri, la rete televisiva Channel 2 aveva riferito che il Consiglio dei coloni e il partito a lui vicino, Focolare Ebraico, del ministro dell'Economia Naftali Bennett stanno negoziando con Netanyahu la costruzione di duemila nuovi appartamenti negli insediamenti.
Sale la tensione
Le decisioni verso nuove edificazioni contribuiscono a mantenere alta la tensione con i palestinesi e irritano Washington. Inoltre, in seno alla composita coalizione israeliana sia il ministro delle Finanze Yair Lapid sia quello della Giustizia Tzipi Livni, leader dei due partiti laici di centro Yesh Atid e Hatnua, sono contrari a nuove costruzioni.