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ECONOMIA

Le rilevazioni dell'istituto di statistica

Istat, Italia in deflazione e recessione. Balzo della disoccupazione al 12,6%

La disoccupazione in rialzo di 0,3 punti percentuali su giugno e di 0,5 punti su base annua. Ad agosto l'indice dei prezzi al consumo ha segnato un calo dello 0,1% rispetto allo stesso mese dello scorso anno (era +0,1% a luglio). Pil in calo anche nel secondo trimestre

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La disoccupazione torna a salire e l'Italia entra in deflazione. Sono questi i due dati registrati dall'Istat e che  lanciano un serio allarme sulle condizioni economiche del Paese. 

In deflazione dopo 55 anni
L'Istat ha divulgato le stime riguardanti l'indice dei prezzi al consumo. Ad agosto ha segnato un calo dello 0,1% rispetto allo stesso mese dello scorso anno (era +0,1% a luglio), decretando così la deflazione per l'Italia. Il tasso di variazione annuale dei prezzi è in discesa da quattro mesi consecutivi e passa per la prima volta in negativo. Su base mensile i prezzi sono aumentati dello 0,2%, grazie soprattutto al contributo dei servizi relativi ai trasporti (+3,8%). L'indice europeo Ipca, rileva ancora l'Istat nei calcoli provvisori, scende dello 0,2% sia in termini congiunturali che tendenziali. Nel confronto annuo si tratta del calo più marcato mai registrato dal nuovo indicatore in cui, dal 2002, si tiene conto anche delle riduzioni temporanee di prezzo, ovvero degli sconti e dei saldi. L'inflazione acquisita per il 2014, ovvero il tasso che si
avrebbe in media d'anno se il dato rimasse lo stesso fino a dicembre, sale allo 0,4% dallo 0,3% di luglio. 

Si tratta della prima volta da oltre 50 anni, cioè dal settembre del 1959, quando però l'economia era in forte crescita. Inoltre allora la variazione dei prezzi risultò negativa dell'1,1%, in una fase di 7 mesi di tassi negativi. Ad agosto risulta ancora in deflazione anche il cosiddetto carrello della spesa, ovvero l'insieme dei beni che comprende l'alimentare, i beni per la cura della casa e della persona. Il ribasso annuo è infatti pari allo 0,2%, anche se in recupero rispetto al -0,6% di luglio. 

In particolare in deflazione si trovano tre settori su dodici, tra i comparti monitorati dall'Istat. I prezzi infatti scendono, su base annua, per alimentare (-0,5%), comunicazioni (-9,1%) e abitazione, acqua, elettricità e
combustibili (-1,1%). L'istituto di statistica sottolinea che tra i tre il capitolo comunicazioni presenta tassi negativi già da lungo tempo.

Pil negativo anche nel secondo semestre
Altro dato negativo quello del Pil. L'economia italiana nel secondo trimestre del 2014 si è contratta dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. L'Istat, per effetti di arrotondamento, ha invece rivisto la stima sul pil tendenziale del 6 agosto da -0,3% a -0,2%. Con il primo trimestre chiuso a -0,1%, l'Italia è di fatto in recessione. Il pil acquisito per il 2014 è negativo dello 0,2%. E' la nuova stima dell'Istat che ha rivisto così, per effetti di arrotondamento, il precedente calcolo del 6 agosto che indicava un acquisito pari a -0,3%.


I dati sulla disoccupazione
Per quanto riguarda il lavoro l'istituto di statistica ha comunicato che a luglio la disoccupazione è balzata al 12,6%, in rialzo di 0,3 punti percentuali su giugno e di 0,5 punti su base annua. Viene così cancellata la flessione del mese precedente, con il tasso che si riporta ai livelli di maggio, appena sotto i massimi storici. Aumenta quindi il numero di disoccupati: lo scorso mese sono saliti a 3,22 milioni, il 2,2% in più rispetto a giugno (+69.000) e il 4,6% rispetto a luglio 2013 (+143.000).  Scendono gli occupati dello 0,2% rispetto a giugno, in calo di 35 mila unità. E' come se si fossero 'persi' più di mille occupati al giorno, segnalando una riduzione anche su base annua, con un ribasso dello 0,3% (-71mila).

Cala invece il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, pari al 42,9%, in calo di 0,8 punti percentuali su base mensile, ma in rialzo di 2,9 punti nel confronto annuo. In cerca di un lavoro 705mila under25. Dopo cinque trimestri consecutivi in calo, quindi oltre un anno, riprende la crescita dei dipendenti a termine. L'Istat registra un aumento annuo del 3,8%, pari a 86mila unità.
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