ECONOMIA
Meglio al Nord che al Sud
Istat: italiani più diffidenti, diminuisce la fiducia negli altri
Il 78,6% delle persone pensa che "bisogna stare molto attenti" contro il 19,9% che continua a fidarsi
Più fiducia al Nord
A livello territoriale le quote di persone che si dichiarano fiduciose nel prossimo sono il 22,9% al Nord, il 21,8% al Centro e il 15,8% nel Mezzogiorno. Pur evidenziandosi una flessione della fiducia sia fra gli uomini sia fra le donne, queste ultime continuano a essere più diffidenti: l'80,2% esprime un'opinione improntata ad un atteggiamento di cautela, rispetto al 76,9% degli uomini.
Più diffidenti gli anziani
Rispetto all'età, la diffidenza è maggiore tra gli anziani (soprattutto tra gli ultrasessantaquattrenni), con livelli intorno all'80%. Nelle altre classi di età il valore oscilla tra 73,4% dei giovanissimi e 78,6% dei 25-34enni.
Gli imprenditori si fidano di più
Prendendo in considerazione aspetti quali la condizione professionale e il titolo di studio, le persone di status sociale più elevato sono meno diffidenti rispetto alla media
della popolazione. Il 31,4% dei dirigenti, imprenditori e liberi professionisti dichiara che ci si può fidare della maggior parte della gente, rispetto al 17,3% degli operai. In generale gli occupati hanno un atteggiamento di maggiore fiducia (23,5%).
E anche gli studenti rispetto alle casalinghe
Lo stesso vale per il 23,8% degli studenti, mentre scende sotto il 20% la quota dei fiduciosi fra le casalinghe, fra chi è in cerca di nuova occupazione e fra coloro che si dichiarano in "altra condizione".
Le donne meno guardinghe
Anche le persone con un titolo di studio più elevato dichiarano di fidarsi di più degli altri (32,7% dei laureati e 21,3% dei diplomati) rispetto a chi ha al massimo la licenza media (17,2%) o la licenza elementare (12,4%). Le differenze di genere invece permangono indipendentemente dal titolo di studio: ad esempio il 69,7% delle laureate dichiara che occorre stare molto attenti, contro il 62,2% dei laureati.