ECONOMIA
La commissione: "L'aggiustamento dei conti non basta". Come Croazia e Slovenia
L'Ue striglia l'Italia: squilibri economici eccessivi. Renzi: "Ecco perché dobbiamo cambiare"
Avvertimento di Bruxelles: debito troppo alto e scarsa competitività. Il commissario Rehn incalza il nuovo governo: "Faccia subito qualcosa per migliorare la situazione di crescita e occupazione". Padoan: "Monito severo, ma noi siamo nella giusta direzione"
"L'Italia deve affrontare il livello molto alto del debito e la debole competitività esterna, entrambi radicati nella protratta lenta crescita della produttività e richiedono politiche urgenti", scrive la Commissione secondo cui "la necessità di azione decisiva per ridurre il rischio di effetti avversi sul funzionamento dell'economia italiana e della zona euro è particolarmente importante data la dimensione dell'economia italiana". In particolare, prosegue l'analisi, "il debito elevato mette un grande peso sull'economia, in particolare nel contesto di cronica crescita debole e inflazione sommessa". Resta inoltre "una sfida raggiungere e mantenere un avanzo primario molto alto - sopra la media storica - e una robusta crescita del pil per un periodo prolungato, entrambi però necessari a mettere il debito su un percorso discendente".
"Nel 2013 - conclude la Commissione - l'Italia ha fatto progressi verso il raggiungimento dell'obiettivo di medio termine, ma ciononostante l'aggiustamento strutturale per il 2014 appare insufficiente vista la necessità di ridurre il debito a un passo adeguato". Dati tali squilibri, la Commissione compirà un monitoraggio specifico delle politiche raccomandate all'Italia dal Consiglio nell'ambito del semestre europeo e farà regolari rapporti all'Eurogruppo e al Consiglio. "Invitiamo il nuovo governo ad affrontare gli squilibri che richiedono urgenti politiche e a fare le riforme per rafforzare crescita e occupazione": lo ha detto il commissario agli Affari economici Olli Rehn parlando degli squilibri macroeconomici dell'Italia.
Le repliche di Renzi e Padoan: "Monito severo, ma noi nella giusta direzione"
E in serata ecco le repliche del governo. Comincia il premier sul suo social network preferito: "I numeri Ue sull'Italia sono molto duri. Spero che sia chiaro perché noi dobbiamo cambiare verso. Ne parliamo il 12 marzo", scrive Matteo Renzi su Twitter.
Le indicazioni che arrivano da Bruxelles sono "un monito severo ma vanno nella direzione che abbiamo deciso. Mette in evidenza i nostri problemi strutturali ma ci incita anche a far ripartire l'economia e quindi l'occupazione", ha poi affermato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ai microfoni del Gr1.